I buchi neri primordiali, ipotetici oggetti formatisi subito il Big Bang, sono possibili candidati per spiegare la materia oscura e le onde gravitazioni primordiali. Tuttavia, non sono ancora stati osservati direttamente. Recenti ricerche, guidate dai fisici De- Chang Dai e Dejan, propongono nuovi metodi per rilevarli. Un metodo sarebbe quello di cercare i PBH( buchi neri primordiali) all’interno di pianeti, asteroide o stelle dove dovrebbero consumare il nucleo liquido al loro interno , lasciando strutture cave.
Un’altra proposta è quella di utilizzare grandi lastre di metallo per rilevare micro- tunnel creati dal loro passaggio. Questi metodi, seppur economici, potrebbero fornire prove cruciali dell’esistenza dei PBH, contribuendo a risolvere alcuni dei più grandi misteri della cosmologia, come la natura della materia oscura. “Si propone anche che i buchi neri primordiali possano irradiare raggi gamma. I forti raggi gamma nell’alone di materia oscura della Via Lattea possono essere un buon indizio dell’esistenza dei buchi neri primordiali. La microlente gravitazionale può essere un altro modo per identificare i buchi neri primordiali”.