Oltre 3.000 anni fa, due antiche armate si affrontarono in una valle fluviale nella Germania settentrionale. Mentre l’identità dei combattenti e le ragioni del conflitto rimangono sconosciute, un nuovo studio suggerisce che alcune delle armi trovate, come le frecce, provengano da regioni lontane dell’Europa centrale, suggerendo che vi abbiano partecipato guerrieri provenienti da sud.
Fino ad oggi, si credeva che il conflitto coinvolgesse solo abitanti locali, ma la ricerca, pubblicata su Antiquity, indica che potrebbe aver coinvolto forze straniere, forse un esercito invasore o mercenari.
Le prove derivano dallo studio di punte di freccia in bronzo e selce trovate nella Valle del Tollense, vicino a Berlino. Questi reperti risalgono a una battaglia avvenuta nel 1250 a.C., in cui si stima che fino a 2.000 combattenti si siano scontrati, con un bilancio di circa 750-1.000 vittime.
Le frecce provenienti da altre regioni europee suggeriscono che il conflitto abbia coinvolto eserciti provenienti da luoghi lontani, come la Baviera o la Moravia (attuale Repubblica Ceca). Alcuni precedenti studi isotopici avevano già indicato una possibile origine esterna di alcuni combattenti, corroborata dalle nuove scoperte.
L’archeologo Leif Inselmann, autore principale dello studio, ritiene che questa scoperta potrebbe cambiare il modo in cui vediamo le società dell’Età del Bronzo. Infatti, il ritrovamento di armi e resti umani testimonia l’esistenza di conflitti violenti e ben organizzati. In questo periodo, l’Europa centrale stava attraversando importanti cambiamenti culturali e sociali, che potrebbero aver alimentato i conflitti, contribuendo alla trasformazione delle società verso strutture più gerarchiche e militarizzate.
L’Età del Bronzo, un tempo considerata relativamente pacifica, sembra ora essere segnata da violenti scontri, forse legati a crisi sociali o ambientali che si diffondevano in tutta Europa, contemporaneamente al collasso degli imperi mediterranei.
