Alicudi, la più occidentale e remota isola delle Eolie, oggi è un posto molto tranquillo per i visitatori in cerca di pace, lontano dal caos. Tuttavia quest’isola ha una storia oscura ed affascinante legata ad un misterioso fenomeno che coinvolse l’intera popolazione: allucinazioni collettive che segnarono la vita della comunità per molto tempo. Nel corso del XIX e dell’inizio del XX secolo, gli abitanti di Alicudi vissero in condizioni di estrema povertà, affidandosi principalmente all’agricoltura di sussistenza. A causa dell’isolamento, il trasporto di merci era difficile e costoso, e ciò costringeva la popolazione a dipendere quasi esclusivamente dalle risorse locali. Tra i principali alimenti vi era la segale, un cereale facilmente coltivabile anche in condizioni avverse.
Si ritiene che sia stato proprio il consumo di segale contaminata da Claviceps purpurea, un fungo parassita noto come segale cornuta, a scatenare una serie di fenomeni allucinatori collettivi sull’isola. La segale cornuta contiene alcaloidi simili a quelli dell’LSD, in grado di provocare visioni, stati di eccitazione e deliri. Gli effetti psicotropi di questo fungo erano noti fin dal Medioevo, quando si credeva che il consumo di pane contaminato causasse il cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio” o ergotismo, una malattia che colpiva molte comunità europee. Come effetto della segale sulla popolazione, si racconta che numerose furono le allucinazioni. Gli abitanti affermavano di aver visto persone volare sulle montagne o sul mare. Alcune leggende riportano che le donne sull’isola erano delle streghe capaci di volare e questa credenza rafforzò l’idea che qualcosa di sovrannaturale ci fosse sull’isola.
In realtà, questo esperienze allucinatorie erano il frutto dell’ergotismo, con la popolazione del tutto ignara che quello che mangiavano poteva causare loro qualche effetto collaterale. Gli effetti della segale potevano variare da lievi visioni a fino a veri e propri stati di panico e paranoia. Le cronache dell’epoca ci dicono che molti abitanti vivevano nella convinzione di essere osservati da entità invisibili o perseguitati da spiriti. Solo nel corso del XX, con il miglioramento delle condizioni economiche e con l’abbandono della segale come principale fonte di nutrimento, le allucinazioni cominciarono man mano a scomparire. Il fenomeno delle allucinazioni ad Alicudi rimane una delle vicende più affascinanti della storia delle Eolie, un ricordo di un periodo in cui la povertà e l’isolamento trasformarono un piccolo angolo del Mediterraneo in un teatro di visioni straordinarie e misteriose.