Nuove scoperte sul Grande Spot Rosso di Giove

Analisi dettagliata della struttura e della dinamica del vortice gigante

Il Grande Spot Rosso, una tempesta gigantesca su Giove, è stata oggetto di studio per secoli da parte di missioni spaziali come Galileo e Juno, nonché da osservatori terrestri e spaziali. Recentemente, grazie alle osservazioni condotte da JWST e Hubble, sono emerse nuove e importanti intuizioni sulla struttura e la dinamica di questo vortice.

JWST, uno strumento infrarosso, ha permesso di analizzare la temperatura e le sostanze chimiche presenti all’interno delle nuvole del Grande Spot Rosso. Le sue osservazioni sono state confrontate con quelle di Hubble, che ha potuto misurare le nuvole più profonde all’interno del vortice. I risultati hanno rivelato che la velocità del vento raggiunge i 150 metri al secondo nei livelli più profondi, ma diminuisce significativamente nelle regioni più alte. Nella troposfera superiore, JWST ha misurato velocità fino a 50-70 metri al secondo.

La struttura tridimensionale del vortice ha mostrato una sorprendente irregolarità, con temperature più basse al centro e un graduale aumento verso l’alto dell’atmosfera. Le basse temperature favoriscono la condensazione di ammoniaca e acqua, creando le spesse nuvole che caratterizzano il Grande Spot Rosso.

Le osservazioni hanno anche rivelato la presenza di zone di aria più calda nella stratosfera sopra il vortice principale, indicando un’influenza del vortice troposferico sui movimenti dell’aria in alto. Queste scoperte sono state descritte dal primo autore Jake Harkett dell’Università di Leicester.

Il team ha individuato varie sostanze chimiche all’interno del vortice, tra cui ammoniaca, fosfina, acqua, metano e idrocarburi. L’arricchimento di aerosol e fosfina all’interno del vortice potrebbe giocare un ruolo nei misteriosi colori rossi osservati, secondo il professor Leigh Fletcher, principale investigatore delle osservazioni MIRI di Giove.

Sei immagini del GRS. La prima fila è ottica mostrando strati più profondi. La fila di mezzo è il primo filtro miri che mostra nuvole a diverse altitudini, e la terza è la temperatura che mostra il freddo nel mezzo del GRS
Osservazioni della Grande Macchia Rossa in tempi e lunghezze d’onda diverse.
NASA/ESA/STScI; Osservazioni JWST: Harkett & Fletcher (Univ. Leicester); Osservazioni Hubble: Wong & Simon; Immagine di agosto: I. Miyazaki

Tuttavia, ciò che rimane ancora nascosto sono i processi che avvengono più in profondità, al di sotto delle nuvole superiori, un mistero che solo la missione Juno o osservazioni terrestri più dettagliate potranno svelare. JWST, nonostante le sfide dovute alla luminosità di Giove, è riuscito a fornire importanti informazioni sulla struttura e la composizione del Grande Spot Rosso.

Lo studio dettagliato di queste osservazioni è stato pubblicato sulla rivista JGR Planets, rappresentando un passo avanti significativo nella comprensione di uno dei fenomeni più iconici del sistema solare.

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