È probabile che in un momento della tua vita tu abbia avvertito quel formicolio alla nuca che ti fa pensare che qualcuno ti stia fissando dall’altra parte della stanza. Questa sensazione, nota come “essere osservati”, è stata riportata da una percentuale significativa di persone, tra il 68 e il 94 percento, secondo varie indagini condotte nel corso degli anni. Questo fenomeno non è affatto nuovo: il primo studio scientifico risale al lontano 1898, quando il professore di psicologia di Cornell, Edward Titchener, riferì di studenti convinti di poter percepire di essere fissati da dietro e di poter girare le persone sedute di fronte a loro solo con lo sguardo.
Ma la domanda rimane: è tutto reale? Possiamo effettivamente percepire quando qualcuno ci sta fissando da un punto nascosto? E se sì, come possiamo spiegarlo? Prima di tutto, è possibile davvero sentire le persone che ci guardano? Se gli esseri umani potessero veramente percepire quando vengono osservati, specialmente da dietro o da un punto non visibile, sarebbe una scoperta rivoluzionaria, quasi come confermare l’esistenza di una sorta di percezione extrasensoriale. Tuttavia, nonostante le numerose ricerche condotte, i risultati sono stati contrastanti.
Un esperimento del 1912-1913 condotto da Coover all’Università di Stanford, che esaminava la rilevazione dello sguardo, non ha fornito risultati significativi, secondo una revisione del 1993 di William Braud, Donna Shafer e Sperry Andrews, sostenitori della parapsicologia. Altri studi successivi hanno mostrato risultati altrettanto discordanti: alcuni non hanno trovato alcun effetto di “sguardo remoto”, mentre altri hanno sostenuto l’esistenza di prove a favore.
La questione sembra dipendere in gran parte da chi conduce l’indagine. Gli “effetti dell’esperimentatore” sono comuni in questo tipo di studi, con diversi approcci metodologici che possono influenzare i risultati. La scienza sul paranormale è particolarmente complessa, poiché gli effetti sono spesso piccoli e non affidabili, rendendo difficile dimostrare le affermazioni in modo convincente.
Nonostante le opinioni contrastanti, la ricerca sull’effetto psichico dello sguardo sembra soffrire di problemi metodologici e di influenze dell’esperimentatore non del tutto spiegate. La nostra natura umana, con tutte le sue complessità psicologiche, potrebbe giocare un ruolo significativo in queste percezioni. La dissonanza cognitiva, il pregiudizio di conferma e altre distorsioni cognitive potrebbero contribuire a farci credere di percepire qualcosa che in realtà potrebbe non essere reale.
Secondo Harriet Dempsey-Jones, ricercatrice in Neuroscienze Cognitive, la sensazione di essere osservati potrebbe essere il risultato di un pregiudizio inconscio o di interazioni sociali che influenzano la nostra percezione. La spiegazione potrebbe essere più semplice di quanto pensiamo: potremmo interpretare erroneamente i segnali visivi degli altri come conferma della nostra sensazione di essere fissati.
Dopo più di un secolo di studi, sembra che la risposta alla domanda su cosa causa la sensazione di essere fissati sia più legata alla nostra psicologia che a una reale percezione extrasensoriale. Probabilmente, la sensazione di essere osservati è più una manifestazione della nostra mente che una realtà oggettiva. In fin dei conti, potremmo essere solo un po’ paranoici.
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