Ecco come le supernove potrebbero aver plasmato l’evoluzione della vita sulla Terra

Gli scienziati hanno scoperto che le esplosioni di due supernove vicine alla Terra, avvenute milioni di anni fa, hanno influenzato l’evoluzione della vita sul pianeta. Un nuovo studio suggerisce che questo ha contribuito a modellare l’ambiente terrestre arricchendo il nostro mondo con il ferro-60.

Le supernove sono esplose vicino alla Terra e hanno inviato isotopi rari sul pianeta
Quando una stella massiccia esplode come una supernova, si formano elementi pesanti che si diffondono nello spazio, percorrendo lunghe distanze. Questi eventi sono responsabili dell’arricchimento chimico di nuove stelle e sistemi.

I ricercatori hanno trovato depositi di ferro-60 in sedimenti marini risalenti alle esplosioni di supernova 2-3 milioni e 5-6 milioni di anni fa. Queste esplosioni hanno anche esposto la Terra alle radiazioni cosmiche, che potrebbero aver influenzato l’evoluzione della vita.

Lo studio, che è ancora in attesa di revisione paritaria, indaga la quantità di energia che ha raggiunto la Terra da queste supernove e il suo impatto sulla vita. Secondo gli autori, l’accumulo di ferro-60 durato 2 milioni di anni è dovuto a un’esplosione diretta.

L’accumulo più antico sarebbe legato al passaggio della Terra attraverso una “Bolla Locale”, nella quale si troverebbe il Sistema Solare. Ampia quasi 1.000 anni luce, questa bolla è costituita da materia creata da stelle massicce.

Il nostro pianeta, secondo l’articolo, sarebbe entrato nella bolla 5 o 6 milioni di anni fa, il che spiega l’accumulo più antico dell’isotopo ferro-60. Gli autori ritengono che siano state necessarie 15 esplosioni di supernova per formare questa bolla.


Non è ancora chiaro in che modo l’isotopo abbia influenzato la vita sulla Terra, ma lo studio presenta alcune possibilità. Ad esempio, la radiazione delle supernove potrebbe essere stata abbastanza forte da causare rotture nel DNA, portando a mutazioni e alla diversificazione delle specie.

Isotopi rari


Non è la prima volta che gli scienziati studiano la presenza del ferro-60 e la sua relazione con l’evoluzione della vita. Precedenti ricerche avevano già trovato campioni dell’isotopo nella crosta terrestre, nei sedimenti delle profondità marine e persino nella regolite portata dalla Luna. Questi campioni permettono di scoprire l’età degli elementi e, quindi, di determinare quanto tempo fa è avvenuta la supernova si è verificato.

L’isotopo del ferro-60 è raro e ha un’emivita di circa 2,6 milioni di anni. Ciò significa che decade in tempi relativamente brevi, trasformandosi in elementi come il cobalto-60 e il nichel-60. La principale fonte di Fe-60 sulla Terra oggi sono le esplosioni di supernova di tipo II, cioè quelle che si verificano in stelle con dieci o più masse solari.