I processi chimici che avvengono nell’alta atmosfera riescono ad alterare la polvere del deserto del Sahara, che arriva in Brasile trasportata dal vento. Ciò significa che questa polvere diventa più bioaccessibile, cioè gli organismi sono in grado di utilizzarla in modo più semplice ed efficiente. È il caso del fitoplancton, un microrganismo responsabile della produzione di circa il 98% dell’ossigeno presente sulla Terra. Secondo uno studio condotto dall’Università della California, quanto più viaggia la polvere del deserto del Sahara, tanto più aumenta la quantità di ferro in essa contenuta. Guarda una simulazione di questa traiettoria.
La ricerca ha analizzato il fondale oceanico, rivelando che le condizioni atmosferiche fanno una grande differenza nel ferro che si deposita sulla superficie dell’oceano. Ogni anno il vento sposta circa 800 milioni di tonnellate di polvere dal Sahara. Questo processo è essenziale per la foresta amazzonica, fecondata dalle sostanze ivi presenti.
Un altro studio, condotto nell’arco di sette anni dall’Università del Maryland (USA), ha rilevato che circa 28 milioni di tonnellate di polvere sahariana forniscono al bacino del Rio delle Amazzoni circa 22mila tonnellate di fosforo, che è anche un fertilizzante.