Venti impetuosi e inondazioni tali da raggiungere i primi piani delle abitazioni. É una scia di distruzione impressionante quella lasciata dall’uragano Helene che nelle scorse ore, dopo aver seminato il caos in buona parte della Florida, ha causato danni anche nei vicini stati, dalla Georgia a North e South Carolina, dalla Virginia al Tennessee. Sono centinaia le strade ad oggi ancora inagibili perchè coperte da detriti, acqua o dalla sabbia delle grandi spiagge, trascinata dalla forza del mare e dai venti nell’entroterra. Ma quello che rende l’intera situazione ancor più drammatica è il bilancio delle vittime, cresciuto ora dopo ora: si contano ad oggi 65 morti mentre almeno 2,5 sono le persone rimaste prive di energia elettrica.
La tempesta ha avuto una potenza tale da isolare intere località o quartieri. Basti pensare, ad esempio, che è in gran parte isolata la città montana di Asheville e solo con gli aerei è possibile portare ai residenti i rifornimenti. É ancora presto per fare una stima dei danni precisa ma istituzioni finanziarie e assicuratori ritengono che ammonteranno certamente a diversi miliardi di dollari. Nel frattempo, dopo quella che è stata senza ombra di dubbio la tempesta più potente mai registrata in quest’area degli Stati Uniti, gli interventi di soccorso e salvataggio proseguono senza sosta. Vi sono infatti ancora moltissime persone bloccate a causa delle acque alluvionali.
Gli esperti hanno confermato che Helene è stato il quattordicesimo uragano più potente che, sin dall’inizio delle registrazioni, ha colpito gli Stati Uniti. Il landfall della tempesta di categoria 4 è avvenuto giovedì e per sei ore è rimasto un uragano prima di assumere la ‘forma’ di tempesta tropicale. La sua larghezza ha superato le 420 miglia, inferiore solo a quella degli uragani Opal del 1996 e Ida del 2017 (460 miglia).