Una recente sentenza della Corte Suprema ha sollevato interrogativi riguardo alla possibile revoca delle protezioni federali per la maggior parte dei wetland non tidali negli Stati Uniti contigui. Il caso Sackett v. Agenzia per la Protezione dell’Ambiente ha portato alla luce un aspetto del Clean Water Act del 1972 (CWA) che include i wetland come parte delle acque degli Stati Uniti o WOTUS, soggette a protezione federale per preservarne la qualità.
Tuttavia, la decisione della Corte Suprema a maggio 2023 ha stabilito che il CWA si applica solo ai wetland che presentano una connessione superficiale continua con ruscelli, oceani, fiumi e laghi, rendendo difficile distinguere tra l’acqua e il wetland stesso. Questa interpretazione, secondo Adam Gold dell’Environmental Defense Fund, è molto più restrittiva rispetto alle precedenti e non tiene conto delle evidenze scientifiche che evidenziano l’importanza ecologica dei wetland.
La definizione vaga e soggettiva utilizzata dalla Corte Suprema crea incertezze sulla giurisdizione federale sui wetland, sollevando la domanda posta dal giudice Kavanaugh: quanto umido deve essere un wetland per essere protetto a livello federale? Gold ha cercato di rispondere a questa domanda analizzando la frequenza delle inondazioni come indicatore di “umidità”. Ha scoperto che se si considerassero solo i wetland geograficamente isolati e non troppo “asciutti”, circa il 19% dei wetland non tidali perderebbe la protezione federale, pari a circa 6,9 milioni di ettari.
D’altra parte, se si richiedesse che un wetland fosse permanentemente allagato per essere considerato WOTUS, quasi la totalità dei 36,4 milioni di ettari di wetland non tidali negli Stati Uniti perderebbe la protezione federale. Le conseguenze di ciò potrebbero essere rilevanti, considerando l’importanza ecologica dei wetland e i benefici che apportano agli ecosistemi circostanti.
Gold sottolinea che in assenza di protezioni federali, la responsabilità di preservare i wetland ricadrebbe sulle normative statali, che variano ampiamente in tutto il paese. Pertanto, è fondamentale chiarire la definizione stabilita dalla Corte Suprema al fine di evitare il degrado e la perdita dei wetland. L’auspicio è che una maggiore consapevolezza degli impatti potenziali possa informare il dibattito pubblico e le azioni future.
Lo studio condotto da Gold è stato pubblicato su Science, evidenziando l’importanza di approfondire la comprensione dei wetland e delle implicazioni delle decisioni giuridiche su di essi.
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