Scoperte 303 nuove Linee di Nazca in sei mesi grazie all’intelligenza artificiale

I sorprendenti risultati della ricerca pubblicati sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze

L'intelligenza artificiale ha permesso di scoprire centinaia di nuove linee di nazca (Foto Pixabay)

L’intelligenza artificiale come supporto al mondo dell’archeologia. Due mondi tanto distanti quanto tra loro uniti in un connubio che ha consentito ad un team di ricercatori giapponesi di individuare ben 303 nuove Linee di Nasca in Perù nell’arco di soli sei mesi. Si tratta dell’equivalente scoperto dagli archeologi in ben settant’anni di studi e ricerche. Le Linee di Nazca sono antichi geoglifi documentati per la prima volta dagli esploratori spagnoli nel XVI secolo: ci troviamo dinnanzi ad enormi e antichi disegni tracciati 2000 anni fa nel terreno di un altopiano desertico del Perù meridionale.

Come raccontato nell’articolo dedicato alla ricerca, pubblicato su Pnas, la rivista dell’Accademia americana delle scienze dai ricercatori della Yamagata University in collaborazione con Ibm e l’Università Parigi 1 Pantheon-Sorbonne, l’AI ne ha localizzate tantissime ad oggi mai viste. É stato di fatto sviluppato un algoritmo di apprendimento automatico in grado di riconoscere i geoglifi per poi usarlo per l’analisi di immagini ad altissima risoluzione della regione di Nazca. In questo modo le ‘linee’, che possono essere osservate nella loro interezza soltanto dall’alto, sono venute alla luce.

Con ben 303 disegni ad oggi mai individuati e che vanno in tal modo ad aggiungersi alle 430 Linee di Nazca già conosciute. L’IA, in particolare, è riuscita ad identificare i geoglifi in rilievo ovvero quelli più difficili da individuare dall’uomo rispetto a quelli di tipo lineare. Ma quali sono i disegni presenti? Nella maggior parte dei casi (81,6% dei geoglifi in rilievo) si tratta di teste umane decapitate o animali domestici oppure di animali selvatici (64% dei geoglifi in rilievo).

Per quanto riguarda le linee in rilievo sono state realizzate ad una quarantina di metri dai sentieri pedonali; si ritiene che il loro significato fosse quello di trasmettere, a chi camminava lungo i sentieri, concetti culturali riguardanti i sacrifici umani e gli animali domestici. Nel caso dei geoglifi lineari si ipotizza che possano aver fatto parte di attività rituali della comunità.