Le specie stanno scomparendo dalla natura a un ritmo senza precedenti. Alcune delle più minacciate sono protette da progetti di conservazione che coinvolgono le comunità locali e utilizzano pratiche di conservazione ex-situ per proteggere le specie in pericolo. Un esempio di successo è la storia del martin pescatore di Guam.
Il martin pescatore arancione e blu di Guam, noto anche come sihek, è estinto nel suo habitat naturale dal 1988 a causa della predazione da parte del serpente albero bruno. Fortunatamente, le popolazioni ex-situ di questi uccelli sono state salvate mentre la popolazione diminuiva.
Il programma di conservazione è partito con 29 sihek ed è cresciuto fino a contare 127 adulti in 25 istituzioni diverse. Recentemente, sei uccelli allevati a mano sono stati rilasciati nella natura per la prima volta in quasi 40 anni.
Questi sihek sono partiti da Wichita, Kansas, USA, per essere temporaneamente ospitati sull’isola di Cooper all’interno dell’atollo di Palmyra. Qui, specialisti si sono presi cura degli uccelli, assicurandosi che si ambientassero al nuovo ambiente. Ogni uccello ha subito una visita medica e un radio tracker è stato installato per monitorarne i movimenti.
Scott Newland, Presidente dello Zoo della Contea di Sedgwick, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni per il successo di questo progetto. L’atollo di Palmyra è stato scelto per la sua protezione e assenza di predatori invasivi, offrendo un ambiente ideale per i martin pescatori.
L’obiettivo finale è reintrodurre i martin pescatori sull’isola di Guam una volta risolto il problema dei serpenti. Attualmente, nove uccelli sono in fase di preparazione per il rilascio, con il piano di liberarne più ogni anno per stabilire una popolazione sana.
Il Professor John Ewen, dell’Istituto di Zoologia dello ZSL, ha sottolineato l’importanza di questo successo nel contesto della minaccia globale alla fauna selvatica. La collaborazione tra zoo, scienziati e conservazionisti è fondamentale per proteggere le specie in pericolo e riportarle indietro dall’estinzione.