Gli astronomi stanno ottenendo dettagli senza precedenti sulle esplosioni di supernove e sui buchi neri supermassicci grazie a un nuovo telescopio spaziale. La Missione di Imaging e Spettroscopia a raggi X (XRISM) è stata lanciata un anno fa e i ricercatori hanno ora pubblicato i suoi primi risultati scientifici, che sono stati accolti con grande entusiasmo.
XRISM, pronunciato crism, è una missione guidata dall’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) con il supporto della NASA e il coinvolgimento dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Con l’invecchiamento e il disinvestimento da parte della NASA di Chandra e dell’ESA XMM-Newton, c’era il rischio di avere un vuoto nelle osservazioni a raggi X prima del lancio di ATHENA dell’ESA, previsto tra dieci anni. XRISM era considerato un provvisorio per colmare questa lacuna, ma i risultati iniziali dimostrano che è molto di più di quanto ci si potesse aspettare.
Una delle osservazioni più interessanti riguarda il resto di supernova N132D nella Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea situata a 160.000 anni luce dalla Terra. Esplosa 3.000 anni fa dal nostro punto di vista, XRISM ha rivelato dettagli sorprendenti: il guscio di plasma non ha una forma sferica, ma simile a un donut, e si sta espandendo a una velocità apparente di circa 1.200 chilometri al secondo. Inoltre, il telescopio ha misurato la temperatura del plasma, rivelando la presenza di ferro a una temperatura estrema di dieci miliardi di gradi Kelvin, causata dalle onde d’urto della supernova.
XRISM, con una risoluzione 30 volte superiore rispetto ai suoi predecessori, ha anche permesso di studiare un buco nero supermassiccio attivo al centro della galassia NGC 4151, situata a 62 milioni di anni luce di distanza. Questo buco nero, con una massa di 30 milioni di soli, è stato analizzato da XRISM per determinare la distribuzione della materia circostante su un raggio di 0,001 a 0,1 anni luce, consentendo agli astronomi di comprendere meglio il processo di alimentazione e crescita di questi oggetti cosmici.
Le nuove osservazioni fornite da XRISM sono fondamentali per approfondire la conoscenza su come i buchi neri si nutrono e crescono, offrendo una prospettiva innovativa sulla vita e sulla morte delle stelle massive. I risultati della Collaborazione XRISM sono stati accettati per la pubblicazione su The Astrophysical Journal Letters e sulle Pubblicazioni della Società Astronomica del Giappone, dimostrando l’importanza di questa missione per la comunità scientifica internazionale.
Il Dott. Matteo Guainazzi, scienziato del progetto XRISM dell’ESA, ha dichiarato: “Questi risultati della Collaborazione XRISM sono stati accettati per la pubblicazione su The Astrophysical Journal Letters e sulle Pubblicazioni della Società Astronomica del Giappone e sono disponibili su arXiv qui e qui rispettivamente”.
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