La storia evolutiva della nostrea Galassia potrebbe essere messa in discussione e venire riscritta? Tutto in seguito ad una recente scoperta, frutto di uno studio guidato dall’Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Che ha permesso di scoprire, nella Via Lattea, un alone galattico magnetizzato. Sono molteplici le strutture magnetizzate, estese al di fuori del piano galattico e con altezza che vanno a superare anche i 16mila anni luce, scoperte dal team di ricercagtori. Si tratta di vere e proprie fonti di informazioni in merito ad una delle origini delle bolle, alimentate dai flussi di energia e gas prodotti in seguito alla esplosione ‘finale delle supernove.
L’osservazione effettuata dal telescopio a raggi X eROSITA, che si trova a bordo della missione spaziale russo-tedesca Spectr-Roentgen-Gamma SRG ha permesso di accertare che tali bolle hanno un’estensione che va da un orizzonte all’altro. E consentono di dare il via ad una serie di misurazioni estremamente dettagliate dell’alone magnetico della Via Lattea.
Cosa significa tutto questo? Lo si spiega sulla rivista Nature Astronomy, nell’articolo contenente i risultati della ricerca: “I nostri risultati indicano che l’intensa formazione stellare alla fine del Centro Galattico contribuisce in modo significativo a questi ampi deflussi multifase”, ha spiegato He-Shou Zhang, primo autore dell’articolo e ricercatore presso l’INAF di Milano. “Questo lavoro fornisce le prime misurazioni dettagliate dei campi magnetici nell’alone della Via Lattea, che emette raggi X e svela nuove connessioni tra le attività di formazione stellare e i deflussi galattici. I nostri risultati mostrano che le creste magnetiche osservate non sono semplici strutture casuali, ma sono strettamente legate alle regioni di formazione stellare della nostra Galassia“.
Di fatto è stato accertato che all’interno delle bolle i campi magnetici presenti vanno a formare strutture filamentose la cui estensione è pari ad almeno 150 volte il diametro della Luna piena. Vi è poi una correlazione tra tali filamenti e i venti caldi la cui temperatura supera i 3,5 milioni Kelvini, che vengono alimentati dalle regioni di formazione stellare e che vengono espulsi dal disco galattico.