Lo studio ha osservato l’impatto prodotto dalle microplastiche sugli invertebrati marini scoprendo che, tra le varie creature analizzare, gli unici ad essere immuni all’ingestione sono i tardigradi. Lo studio ha raccolto campioni della meiofauna, tra cui nematodi, vermi piatti e crostacei da una spiaggia in Brasile. Tutti gli organismi, tranne i tardigradi, avevano ingerito microplastiche.
L’assenza di ingestione da parte dei tardigradi è probabilmente dovuta, alla struttura del loro apparato alimentare, che li porta a perforare le prede piuttosto che ad ingerirle intere. Tuttavia, più della metà dei tardigradi aveva particelle di plastica attaccate al corpo, soprattutto sulle appendici.
Questo studio fornisce la prima prova dell’ingestione di microplastiche nei vermi piatti e nei gastrotrichi, animali lunghi al massimo 4 mm che vivono sulla sabbia. I ricercatori hanno sottolineato che, sebbene l’aumento della concentrazione delle microplastiche portasse ad una maggiore ingestione da parte della meiofauna, l’impatto ecologico complessivo, come la diminuzione della diversità e della densità delle specie, non era del tutto chiaro. Lo studio evidenzia comunque, la pericolosità delle microplastiche per la popolazione marina.