Il Genoma dello Squalo della Groenlandia: Alla Scoperta dei Segreti della Longevità

Un'Analisi Rivoluzionaria per Svelare i Misteri dell'Anti-Invecchiamento

Lo squalo della Groenlandia, sopravvissuto per circa 400 anni, è il vertebrato più longevo del mondo, ma i dettagli sulla sua straordinaria longevità sono ancora avvolti nel mistero. Recentemente, un team internazionale di scienziati ha compiuto un passo significativo mappando per la prima volta il genoma di questo animale, aprendo la strada alla scoperta di alcuni dei segreti che potrebbero spiegare la sua capacità anti-invecchiamento.

Il genoma del pescecane della Groenlandia, con i suoi circa 6,5 miliardi di coppie di basi del DNA, è stato analizzato in dettaglio. Questo studio, ancora in attesa di revisione paritaria, fornisce una panoramica completa del patrimonio genetico dello squalo, gettando luce sui geni e sui processi che potrebbero essere alla base della sua eccezionale longevità.

Secondo Steve Hoffmann, co-autore dello studio e ricercatore presso il Fritz Lipmann Institute on Aging, comprendere i meccanismi molecolari dell’invecchiamento in questa specie eccezionalmente longeva è fondamentale per svelare i segreti della sua longevità. I risultati preliminari suggeriscono che il sistema di riparazione del DNA dello squalo potrebbe giocare un ruolo chiave nell’estensione della sua vita.

Il genoma del pescecane della Groenlandia è il più grande tra gli squali sequenziati finora, con una presenza sorprendente di elementi ripetitivi e autoriproduttivi che costituiscono oltre il 70% del suo genoma. Questi elementi, noti come geni “saltellanti” o “egoisti”, potrebbero aver contribuito alla longevità dello squalo, fornendo ad altri geni l’opportunità di moltiplicarsi.

Il team di ricerca ha individuato una specifica alterazione nella proteina p53, un importante soppressore tumorale coinvolto nella longevità di molti organismi. Questa scoperta potrebbe aprire nuove prospettive non solo per la comprensione della fisiologia dello squalo della Groenlandia, ma anche per valutare la diversità genomica e la dimensione della sua popolazione.

Secondo John Fleng Steffensen dell’Università di Copenaghen, questo lavoro non solo fornisce una base per comprendere meglio la longevità dello squalo della Groenlandia, ma potrebbe anche avere implicazioni rivoluzionarie per la ricerca su diversi organismi, inclusi gli esseri umani.

In conclusione, esplorare le basi genetiche della longevità attraverso il regno animale offre una nuova prospettiva per studiare i meccanismi che consentono una vita eccezionalmente longeva. Il preprint di questo studio è disponibile su bioRxiv per ulteriori approfondimenti.

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