L’esperimento di Philadelphia e la nave invisibile: cosa c’è di vero?

L'Esperimento di Philadelphia è una delle leggende più enigmatiche e controverse della storia moderna.

Il misterioso esperimento di Philadelphia.

Secondo i racconti, la Marina degli Stati Uniti avrebbe condotto un esperimento segreto durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, nel tentativo di rendere invisibile una nave da guerra, la USS Eldridge, tramite l’uso di campi elettromagnetici. L’esperimento avrebbe avuto conseguenze drammatiche, incluso il viaggio nel tempo e lo smaterializzarsi dell’equipaggio. Ma quanto c’è di vero in questa storia? Vediamo insieme i dettagli e le ipotesi.


Secondo la leggenda, l’Esperimento di Philadelphia ebbe luogo il 28 ottobre 1943, quando la Marina tentò di rendere la USS Eldridge invisibile sia ai radar sia alla vista umana. Si narra che scienziati di fama mondiale, come Albert Einstein e Nikola Tesla, fossero coinvolti nel progetto, che avrebbe fatto uso della teoria del campo unificato, una teoria ipotetica della fisica che cerca di unificare le forze fondamentali dell’universo, inclusi l’elettromagnetismo e la gravità.

Il racconto sostiene che, quando il campo elettromagnetico fu attivato, la nave scomparve completamente dal porto di Philadelphia, riapparendo per alcuni minuti nel porto di Norfolk, Virginia, a oltre 600 km di distanza. Dopodiché, la Eldridge sarebbe ricomparsa a Philadelphia. Tuttavia, questo “successo” avrebbe avuto conseguenze terribili: alcuni membri dell’equipaggio rimasero fusi con la struttura della nave, altri soffrirono di gravi disturbi mentali, e altri ancora scomparvero nel nulla.


La storia dell’Esperimento di Philadelphia emerse nel 1956 grazie a un uomo di nome Carlos Miguel Allende (o Carl Allen), che scrisse una serie di lettere a Morris K. Jessup, un astronomo e autore di un libro sugli UFO. Nelle lettere, Allende descrisse in dettaglio l’Esperimento di Philadelphia, affermando di aver assistito personalmente al fenomeno mentre si trovava a bordo di una nave mercantile vicina. Le lettere di Allende furono piene di riferimenti tecnici e scientifici, ma la sua identità rimase sfuggente e le sue affermazioni difficili da verificare. Jessup, inizialmente incuriosito, tentò di indagare ulteriormente, ma senza ottenere risposte concrete.


La Marina degli Stati Uniti ha sempre negato che l’Esperimento di Philadelphia sia mai avvenuto. Secondo le dichiarazioni ufficiali, la USS Eldridge non si trovava neppure a Philadelphia nel periodo in questione, bensì nel porto di New York, impegnata in missioni di convoglio nell’Atlantico. La Marina ha inoltre respinto qualsiasi idea di esperimenti legati all’invisibilità o alla manipolazione di campi elettromagnetici, definendo la storia una fabbricazione.


Nonostante la mancanza di prove concrete, l’Esperimento di Philadelphia ha alimentato numerose teorie del complotto. Una delle spiegazioni alternative suggerisce che l’esperimento fosse parte del Progetto Rainbow, un programma segreto volto a sviluppare tecnologie per rendere le navi invisibili ai radar nemici, tramite l’uso di forti campi elettromagnetici. Sebbene questa tecnologia di “invisibilità radar” sia stata effettivamente sviluppata durante la guerra, non ha nulla a che fare con la scomparsa fisica di una nave.

Un’altra teoria più credibile è che l’esperimento fosse legato alla demagnetizzazione delle navi (o degaussing), una pratica comune per ridurre la vulnerabilità delle navi ai siluri magnetici. Tuttavia, il degaussing non renderebbe mai una nave invisibile, ma solo meno suscettibile a specifici attacchi sottomarini.


L’Esperimento di Philadelphia ha avuto un impatto significativo nella cultura popolare, ispirando film, libri e programmi televisivi. Uno dei più noti è il film del 1984 “The Philadelphia Experiment”, che portò la leggenda al grande pubblico, con una trama in cui i protagonisti viaggiano nel tempo a causa dell’esperimento fallito. Anche la comunità ufologica ha adottato la storia, collegandola a presunti contatti con civiltà aliene e tecnologie extraterrestri, che sarebbero state utilizzate per ottenere risultati apparentemente impossibili, come la smaterializzazione di una nave.

Conclusione: Mito o Realtà?
Nonostante le numerose teorie, non esistono prove concrete che l’Esperimento di Philadelphia sia realmente accaduto. Le testimonianze, come quelle di Carlos Allende, rimangono vaghe e non verificabili, mentre la Marina degli Stati Uniti ha negato l’esistenza di qualsiasi progetto di questo tipo. La storia potrebbe essere il risultato di fraintendimenti riguardanti esperimenti scientifici legittimi, come la degaussizzazione, o una semplice invenzione destinata ad alimentare l’immaginazione collettiva.

Tuttavia, il fascino dell’Esperimento di Philadelphia persiste, e per molti resta una delle leggende più durature nel campo dei misteri militari e scientifici. In un’epoca in cui la scienza e la tecnologia continuano a spingere i confini del possibile, la storia rimane un monito su quanto poco comprendiamo delle forze che governano il nostro universo.