Dalla provincia bulgara di Varna arriva un annuncio archeologico a dir poco eccezionale. I resti di un antico carro romano e misteriose strutture in pietra sono state trovate da un team di archeologi del locale Museo di storia regionale durante gli scavi di un tumulo di necropoli. Il tutto è avvenuto nell’ambito dei successivi lavori di realizzazione di un gasdotto e, dunque, lungo quello che sarà il suo futuro percorso. Precedenti studi nell’area hanno permesso di scoprire prove di attività dell’età del bronzo, tuttavia, il tumulo risale al II e inizio del III secolo d.C. in epoca romana. Secondo i ricercatori, il tumulo sarebbe stato costruito in più fasi: un tumulo iniziale ricoperto di marna, un materiale terroso ricco di minerali carbonatici, argille e limo), sarebbe stato in seguito ampliato con l’aggiunta di strutture in pietra a cupola.
All’interno del tumulo vi sono fosse di cremazione: i defunti venivano posti su letti di legno, cremati e poi le fosse venivano riempite. Sulla base della
concentrazione di sepolture e della vicinanza ad un insediamento romano, gli archeologi ipotizzano che la necropoli servisse ad una grande comunità piuttosto che ad un ambiente familiare. Le cremazioni erano una pratica funeraria tipica del periodo romano e i corredi funerari forniscono informazioni sullo stato sociale del defunto. Sono stati trovati vasi di ceramica e vetro, manufatti in ferro e bronzo, nonché diverse monete romane. Il ritrovamento più importante, però, è un carro romano a due ruote noto come biga, sepolto accanto ai resti di un cavallo.
Questi carri erano tipicamente usati per sport, trasporti e cerimonie e sono un simbolo comune presente sulle monete romane. É la prima scoperta del genere nella regione di Varna: essendo ben conservato, il dottor Slavchev del Museo di storia regionale di Varna suggerisce che potrebbe essere possibile ricostruire il carro per mostrarlo al pubblico.