Una nuova ricerca ha scoperta qualcosa di davvero eccezionale nel famosissimo quadro di Van Gogh, “Notte stellata”. Secondo le affermazioni degli esperti, il dipinto sarebbe scientificamente accurato e presenta somiglianza incredibili con i processi di fluidodinamica che si verificano nell’atmosfera. Analizzando le pennellate e i colori, i ricercatori hanno notato che i vortici dipinti nel cielo seguono schemi simili alla turbolenza dei gas atmosferici, descritti nelle legge di Kolmogorov che regola il movimento die fluidi a diverse scale.
I ricercatori, studiando i vortici in Notte stellata, hanno scoperto che la spaziatura e il peso delle pennellate di Van Gogh corrispondono alla scala di Batchelor, che descrive le dimensioni dei vortici prima che si dissipino in un fluido turbolento. Tuttavia, poiché le leggi di Kolmogorov e Batchelor furono sviluppate decenni dopo la morte dell’artista, Van Gogh non poteva conoscere questi principi scientifici. Probabilmente si ispirò a osservazioni naturali del cielo o di altre spirali naturali, mentre la connessione tra energia e colore giallo è considerata una coincidenza.
Van Gogh dipinse il quadro nel 1889 mentre si trovava nel manicomio in Francia. I ricercatori ipotizzano che la sua rappresentazione così accurata della turbolenza possa derivare da un’osservazione attenta della natura o da un capacità innata di catturare il dinamismo nel cielo.