Tra luglio e agosto di quest’anno, gli scienziati della NASA hanno registrato insoliti picchi di calore nella stratosfera antartica, lo strato atmosferico sopra il continente. Ciò che ha destato maggiore sorpresa è che questo fenomeno si è verificato in pieno inverno nell’emisfero australe, rendendo il riscaldamento un evento decisamente anomalo.
Le temperature rilevate, infatti, erano ben al di sopra della norma per questo periodo dell’anno, a circa 80 km di altitudine sopra la superficie ghiacciata dell’Antartide. Questo aumento di calore è stato associato a una temporanea deformazione del vortice polare, che ha perso la sua consueta forma circolare e simmetrica.
Lo studio di questo fenomeno, le cui cause restano ancora poco chiare, è stato condotto da Lawrence Coy e Paul Newman, scienziati presso il Global Modeling and Assimilation Office (GMAO) della NASA.
Un’ondata di calore senza precedenti
Per comprendere meglio quanto accaduto, è utile sapere che le temperature medie nella stratosfera antartica durante il mese di luglio si aggirano attorno ai -80°C. Tuttavia, il 7 luglio, le temperature sono improvvisamente salite di 15°C, stabilendo un nuovo record per il mese. Nonostante il successivo calo, il 5 agosto si è registrato un ulteriore picco, con un aumento di ben 17°C.
Il ruolo del vortice polare
Il vortice polare è una corrente di venti che circola intorno al Polo Sud, normalmente a una velocità di 300 km/h e in modo simmetrico. Quando questo flusso viene disturbato, la sua forma si deforma e, come osservato, le temperature nella stratosfera aumentano. Sebbene tali eventi siano più comuni nell’Artico, in Antartide avvengono con minore frequenza, circa una volta ogni cinque anni.
Un esempio significativo di questo fenomeno si è verificato il 5 agosto 2023, quando il vortice non presentava la sua tipica forma circolare, ma era invece allungato e debole, somigliando a una nocciolina. Questo allungamento ha portato a un riscaldamento anomalo delle aree vicine al Polo Sud.
Condizioni meteorologiche insolite anche nella troposfera
Anche la troposfera, lo strato più basso dell’atmosfera, ha mostrato comportamenti anomali durante luglio, con temperature superiori di 4°C rispetto alla media, che hanno interessato gran parte del continente. Questo ha reso luglio 2023 uno dei più caldi mai registrati, al pari del luglio del 1991.
Secondo Newman, “le variazioni della temperatura della superficie del mare e del ghiaccio marino possono influenzare questi sistemi climatici su larga scala, che poi si propagano verso l’alto nella stratosfera“. Tuttavia, determinare le cause precise di tali anomalie richiede ancora ulteriori studi e approfondimenti.