Gli scavi, condotti dall’Istituto di Archeologia dell’Università Jagellonica e dalla società archeologica Pryncypat, hanno rivelato 23 sepolture a inumazione e quattro a cremazione, offrendo una rara testimonianza della cultura funeraria dell’epoca. Una delle scoperte più interessanti è stata fatta durante la terza stagione di scavi, ad agosto 2023, quando gli archeologi hanno rinvenuto un vaso romano in bronzo utilizzato come urna per contenere i resti umani cremati. Questo vaso, noto come situla, era decorato con manici elaborati a forma di delfini e tre gambe stilizzate. Il suo eccezionale stato di conservazione lo rende una scoperta estremamente rara in Polonia, poiché sono noti solo pochi altri esemplari completi di situle in tutta Europa.
La situla di Kazimierza Wielka si distingue non solo per la sua ottima conservazione, ma anche per il contesto in cui è stata trovata. Gli studiosi ritengono che i resti umani cremati all’interno dell’urna appartengano a un guerriero, dato che accanto al vaso sono stati rinvenuti pezzi di armature e armi, tra cui una spada, punte di lancia e accessori per scudi. Questi oggetti, piegati ritualmente e bruciati sulla pira funeraria, sono caratteristiche tipiche delle pratiche funerarie delle popolazioni barbariche dell’Europa centrale durante il periodo. Gli studiosi hanno datato la sepoltura e gli oggetti trovati al I secolo a.C., in base a caratteristiche stilistiche delle armi. Le analisi antropologiche sui resti cremati, ancora in corso, mirano a determinare il sesso e l’età del defunto. Tuttavia, i ricercatori ipotizzano che si tratti di un guerriero maschio, data la presenza delle armi e delle modalità di sepoltura.
Questa scoperta è di particolare importanza anche per lo studio della cultura di Przeworsk, una civiltà che fiorì in Polonia tra il III secolo a.C. e la metà del V secolo d.C. e che è associata a popolazioni come i Lugii e i Vandali, menzionati nelle fonti storiche romane. La situla e altri oggetti romani ritrovati nel cimitero suggeriscono che questa cultura era influenzata dai Celti e dai contatti con il mondo romano, probabilmente attraverso il commercio o il saccheggio. Secondo gli archeologi, le situle di bronzo come quella rinvenuta a Kazimierza Wielka erano prodotte in officine dell’Italia settentrionale o delle Alpi orientali e giunsero nel Barbaricum, la regione al di fuori dell’Impero Romano, attraverso i contatti con i Celti.
L’importanza di questa scoperta non si limita alla situla in sé, ma riguarda anche il fatto che è stata trovata durante scavi archeologici regolari. Molti altri reperti di questo tipo sono stati scoperti casualmente nel XIX e XX secolo, rendendo difficile ricostruire il contesto esatto del loro utilizzo. In questo caso, la situla è stata trovata in un contesto funerario ben documentato, permettendo agli archeologi di studiare meglio le pratiche culturali e i contatti tra le popolazioni locali e il mondo romano. In conclusione, questa scoperta rappresenta un contributo significativo alla comprensione delle pratiche funerarie e dei contatti culturali tra i popoli dell’Europa centrale e l’Impero Romano durante l’età del ferro e l’inizio del periodo romano. La situla di Kazimierza Wielka, con la sua eccezionale conservazione e il suo ricco contesto archeologico, offre nuove informazioni sulle dinamiche culturali, commerciali e belliche di questa regione durante l’antichità.