Una struttura in pietra e legno di epoca romana, nonché i resti di una barca medievale del IX o X secolo. Sono le due scoperte più importanti di una serie di indagini archeologiche effettuate nell’ambito programma di riequilibrio del letto della Loira, condotto da Voies Navigables de France (VNF), l’Istituto nazionale per la ricerca archeologica preventiva (Inrap). Scavi sono stati effettuati lungo le rive del noto fiume, concentrandosi in particolare sull’area di Ancenis-Saint-Géréon (Loira Atlantica) in vista di un progetto di riequilibrio fluviale che si concretizzerà con la riduzione o la rimozione di numerosi pennelli lungo la Loira.
Intrappolati nella sabbia potrebbero essere però presenti numerosi resti archeologici, da qui l’avvio di una serie di ricerche, nel periodo di bassa marea tra agosto e ottore, prima dell’innalzamento del livello del fiume. Gli scavi hanno consentito di ottenere preziose informazioni sull’uso e sulla storia della Loira. Sull’isola di Coton, ad esempio, è stata scoperta una struttura in pietra e legno, inizialmente ritenuta correlata alla navigazione dell’era moderna. Tuttavia, la datazione al carbonio-14 ha rivelato che corrispondeva al periodo romano, tra il I e il III secolo. La struttura in questione è comporta da travi orizzontali e pali di legno ancorati al letto del fiume, e si ritiene che possa essere stata usata come sistema di rinforzo delle sponde o forse come attraversamento del fiume per collegare gli insediamenti vicini.
Sull’isola Mouchet, è stata invece rinvenuta un’imbarcazione carolingia di tipo chaland, lunga 16 metri e larga 2 metri, costruita in legno di quercia e adattata alla navigazione fluviale. L’architettura della barca è unica nella regione: inoltre mostra tecniche di costruzione navale avanzate, che si ritiene siano state influenzate dalle antiche imbarcazioni della valle del Rodano. Gli studi stanno proseguendo allo scopo di definire nel dettaglio l’impiego originale dell’imbarcazione.