Una straordinaria scoperta archeologica ha aggiunto nuovi e inquietanti particolari agli orrori già noti della battaglia di Waterloo del 1815. L’associazione britannica Waterloo Uncovered ha scoperto una fossa comune che contiene resti di uomini e animali, separati da una barriera formata da casse di munizioni, rivelando le ferite lasciate dal conflitto.
Gli scavi si sono concentrati presso la fattoria di Mont-Saint-Jean, in Belgio, identificata come il possibile sito dell’ospedale da campo del Duca di Wellington. Qui è emersa una scena scioccante: da un lato della fossa, i resti di un bue e di almeno sette cavalli, alcuni dei quali eliminati con un colpo di moschetto alla testa.
Dall’altro lato, è stato rinvenuto un cumulo di arti umani amputati, con evidenti segni dell’uso della sega chirurgica. Questo macabro ritrovamento corrobora le testimonianze storiche che descrivono gli arti accatastati agli angoli del cortile dell’ospedale da campo, una scena che sottolinea l’orrore delle operazioni chirurgiche dell’epoca. Alcuni anni fa, nello stesso luogo, erano già stati scoperti i resti di un uomo, una delle tante vittime del conflitto.
L’insolita organizzazione della fossa suggerisce un tentativo, nonostante le circostanze cruente, di dare un minimo di decoro e rispetto ai cadaveri durante la pulizia dell’ospedale. Questo ritrovamento, eccezionale nel suo genere, mette in luce la brutalità della guerra e l’umanità che emerge anche nei momenti più atroci.
Tony Pollard, Direttore Archeologico di Waterloo Uncovered, ha evidenziato l’importanza di preservare e studiare questi luoghi storici per approfondire la comprensione degli eventi passati e ricordare chi ha perso la vita o subito gravi mutilazioni sui campi di battaglia.
La battaglia di Waterloo, che segnò la fine dell’era napoleonica, causò quasi 40.000 vittime tra le file dell’esercito di Napoleone Bonaparte e altre 22.000 tra le forze alleate.
Fonte:
https://www.popularmechanics.com/science/archaeology/a62173862/napoleons-waterloo-pit-of-bones