Un team di scienziati dell’Università di Victoria (Canada) ha identificato una delle onde più grandi, estreme e imprevedibili, nota come swell. Secondo gli strumenti di misurazione, l’onda ha raggiunto un’altezza di 17,6 metri, equivalente a un edificio di quattro piani. A distanza di anni, l’episodio resta qualcosa di straordinario.
L’onda gigante più estrema del Pacifico è stata registrata nel 2020, ma gli scienziati hanno impiegato del tempo per stabilire effettivamente cosa sia successo in un articolo pubblicato sulla rivista Scientific Reports nel 2022. Questo perché non sono stati segnalati incidenti o danni a causa l’episodio. Dunque i sensori sul galleggiante mobile (boa) sono l’unica prova di quanto accaduto al largo della costa della Columbia Britannica.
“La probabilità che un evento del genere si verifichi è una volta ogni 1.300 anni“, spiega in una nota Johannes Gemmrich, fisico dell’Università canadese e autore dello studio. Tuttavia è possibile che queste onde giganti diventino più comuni a causa del effetti del riscaldamento globale.
Onde estreme nell’oceano
Un tempo le onde giganti erano viste come un mito creato dai marinai, ma è stato solo nel 1995 che il fenomeno è stato dimostrato dalla scienza. Quest’anno un’onda alta quasi 26 metri ha colpito una piattaforma di trivellazione petrolifera a circa 160 km al largo della costa norvegese. L’onda ha preso il nome di “onda Draupner”.
Per essere classificata come un’onda anomala, l’onda deve essere almeno il doppio di quelle che si verificano attorno ad essa e l’onda di Draupner ha raggiunto esattamente i 25,6 metri, contro i 12 metri delle onde circostanti.
In relazione all’onda Ucluelet, in Canada, la proporzione è ancora più sorprendente. Se quelle circostanti raggiungevano l’altezza di 17,6 metri, quelle circostanti non superavano i 6 metri. La dimensione era quasi tre volte più grande, un evento storico.
“In proporzione, l’onda di Ucluelet è probabilmente l’onda più estrema mai registrata“, suggerisce il fisico. Tuttavia, la conoscenza di questi fenomeni è piuttosto limitata e potrebbero essersi verificati altri episodi di onde estreme ancora più intense, senza alcuna documentazione.
Le onde gigantesche nella storia
Guardando al mondo dell’arte, l’opera La grande onda di Kanagawa (o semplicemente L’onda), del pittore giapponese Katsushika Hokusai, pubblicata tra il 1830 e il 1833, è un altro possibile esempio di onda anomala nell’oceano.
Nonostante centinaia di anni di miti e, più recentemente, dati scientifici su questi eventi, i ricercatori stanno ancora cercando di capire quali fattori favoriscano la formazione di onde giganti in alto mare impegnandosi a pianificare come sviluppare modelli di previsione.
Dopotutto fenomeni del genere potrebbero distruggere parchi eolici, piattaforme petrolifere o addirittura navi.
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