Grazie ai dati della missione NASA InSight e di altri satelliti, il team di esperti ha rilevato strane strutture sotto le pianure polari settentrionali. Queste strutture, potrebbero essersi formate a causa dell’attività vulcanica del pianeta o per impatti di rocce spaziali. Le anomalie, circa 20 in totale, non sono visibili dalla superficie ma i dati indicano che che sono più dense di 300-400 kg/m³ rispetto alle altre rocce circonstanti.
Queste anomalie hanno forme e dimensioni variabili e sono ricoperte da sedimenti che risalgono ad un antico oceano una volta presente al nord di Marte. L’altra ipotesi vede il pianeta rosso colpito da meteoriti colossali come il “Boris Impact”, un gigantesco impatto ipotetico che si pensa abbia modellato in gran parte l’emisfero settentrionale del pianeta. Altre teorie suggeriscono che possano trattarsi di piccoli crateri o antichi vulcani ora sepolti sotto il suolo marziano.
La scoperta di queste strutture dense e di potenziali attività interne a Marte apre nuovi orizzonti nella comprensione della sua storia geologica. Potrebbe fornire indizi sul passato del pianeta, sulle sue dinamiche interne e sulla sua possibile evoluzione futura. Tuttavia, molti aspetti restano ancora un mistero, e ulteriori studi e missioni future saranno necessari per approfondire queste scoperte e chiarire le origini di queste strane formazioni sotterranee.