Lattuga bioingegnerizzata: una soluzione contro la carenza di vitamina A

Scoperta la lattuga dorata ricca di beta-carotene per la salute globale

La lattuga, spesso considerata solo come un’insipida fonte di acqua, nasconde in realtà un tesoro di vitamine e minerali. Recentemente, gli scienziati hanno compiuto un passo avanti nel potenziare le proprietà nutrizionali di questa verdura a foglia, rendendola ricca di beta-carotene, un pigmento che si trasforma in vitamina A all’interno del nostro organismo.

Questo sviluppo potrebbe avere un impatto significativo nella lotta globale contro la carenza di vitamina A, un problema che minaccia la salute di circa 140 milioni di bambini nei paesi in via di sviluppo, esponendoli a malattie, perdita dell’udito, cecità e persino la morte.

Il team di ricercatori dell’Universitat Politècnica de València in Spagna ha condotto uno studio approfondito per potenziare la capacità della lattuga comune (Lactuca sativa) di produrre una maggiore quantità di beta-carotene, un pigmento presente naturalmente nella pianta.

Innanzitutto, hanno scoperto un modo per stimolare la produzione di beta-carotene nel citosol delle cellule fogliari senza compromettere il processo di fotosintesi, fondamentale per la produzione di energia grazie al pigmento clorofilla.

In secondo luogo, hanno apportato modifiche alle cellule fogliari per consentire lo stoccaggio di ulteriori carotenoidi, come il beta-carotene, senza danneggiare la pianta. I carotenoidi sono essenziali per il corretto funzionamento dei complessi fotosintetici nei cloroplasti delle foglie.

Manuel Rodríguez Concepción, ricercatore presso l’Istituto di biologia cellulare e molecolare delle piante dell’università, ha sottolineato che un eccesso o una carenza di beta-carotene nei cloroplasti può compromettere il funzionamento delle foglie, portandole alla morte.

Il team ha sperimentato diverse metodologie, tra cui l’ingegneria metabolica, trattamenti ormonali e screening genetici, ma alla fine ha ottenuto i risultati desiderati attraverso trattamenti intensivi di luce e l’utilizzo di enzimi presenti nei batteri.

Il risultato finale è stata una lattuga dal colore dorato, contenente fino a 30 volte più beta-carotene rispetto alle foglie non trattate. Questo successo è stato ottenuto accumulando il beta-carotene in compartimenti cellulari inusuali, combinando tecniche biotecnologiche con trattamenti luminosi intensi.

Luca Morelli, primo autore dello studio, ha spiegato che stimolare la formazione e lo sviluppo dei plastoglobuli mediante tecniche molecolari e trattamenti luminosi intensi non solo aumenta l’accumulo di beta-carotene, ma ne migliora anche la biodisponibilità, facilitandone l’assorbimento da parte del nostro sistema digestivo.

La carenza di vitamina A ha spinto lo sviluppo del riso dorato, una varietà geneticamente modificata per produrre beta-carotene. Nonostante il suo potenziale nel salvare vite umane, il riso dorato è stato oggetto di controversie, soprattutto da parte di alcuni gruppi ambientalisti come Greenpeace, che si oppongono al suo utilizzo nel Sud-est asiatico, una regione con alti tassi di carenza di vitamina A.

Nonostante le preoccupazioni riguardo all’ingegneria genetica, non vi sono prove che dimostrino impatti negativi sulla salute o sull’ambiente. Questo studio sulla lattuga rappresenta un nuovo e promettente approccio per migliorare la nutrizione attraverso la biofortificazione delle piante, offrendo un’alternativa alla modifica genetica di alimenti come il riso dorato.

Lo studio è stato pubblicato su The Plant Journal, gettando nuova luce sul potenziale della bioingegneria per affrontare le sfide nutrizionali globali.

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