Il leone, che troneggia su una delle colonne in Piazza San Marco a Venezia, è da sempre legato alla figura dell’evangelista Marco e alla Serenissima , ma nuove analisi metallurgiche hanno indicato che parte del bronzo utilizzato per la sua composizione proviene dalla Cina e risale all’VIII secolo. Questa scoperta getta nuova luce sul viaggio compiuto dal leone alato prima di giungere a Venezia.
Il leone rappresenta il leone di San Marco scelto da Venezia come santo patrono e protettore. Il leone, che tiene tra le zampe il Vangelo con l’iscrizione Pax tibi, Marce, evangelista meus” (“Pace a te, Marco, mio evangelista”), ha un forte valore simbolico , rappresentando la potenza e l’autorità delle Repubblica di Venezia.
Il team di ricerca che ha analizzato il bronzo della statua, afferma che il materiale proviene dal bacino del fiume Yangtze, nella Cina sud-orientale. Questa scoperta suggerisce che il leone avrebbe potuto far parte di un’altra scultura cinese forse un “zhenmushou”, ovvero un guardiano della tomba appartenente alla dinastia Tang (618-907 d.C.). La statua è storicamente datata all’inizio dell’epoca ellenistica ( IV secolo a.C) e si pensava fosse stata realizzata in Anatolia.
Si ipotizza che la statua possa essere arrivata in Italia grazie ai viaggi di Polo, in particolare di padre e zio di Marco Polo che visitarono la corte mongola a Pechino tra il 1264-1266. La statua potrebbe essere stata portata a Venezia come bottino o come un dono e successivamente riassemblata e adattata al simbolo del leone Marciano.