Arriva un annuncio straordinario dal cuore dell’Iran. Qui, nei pressi di Kashan, nel corso di un progetto di rivalutazione condotto sul sito archeologico di Tepe Sialk è stato scoperto un antichissimo lavoratorio per la lavorazione dei metalli. Una vera e propria bottega metallurgica risalente a 2700 fa, che rientra nell’ambito della terza stagione di scavi condotti nel sito, considerato uno dei più antichi dell’Iran, risalente a 8.000 anni fa. Si tratta nello specifico di un progetto della durata di un mese, nato dalla collaborazione tra l’Università di Kashan, il Museo nazionale dell’Iran e il Ministero dei beni culturali, del turismo e dell’artigianato e avviato lo scorso 15 agosto.
Javad Hosseinzadeh Sadati, direttore della Tepe Sialk Cultural Heritage Base, ha confermato la scoperta annunciando che gli archeologi non hanno scoperto solo il laboratorio di lavorazione dei metalli; ma hanno portato alla luce i resti di un antico forno e ceramiche ben conservate risalenti alla terza fase della civiltà di Sialk. “Insieme al laboratorio e ad altri reperti, abbiamo trovato prove di spazi industriali del terzo periodo dell’era Sialk (Sialk III)”, ha dichiarato.
Agli scavi hanno preso parte 25 studenti di archeologia provenienti da università iraniane, tra cui l’Università di Teheran, Tarbiat Modares, l’Università di Kashan, Shahid Beheshti e l’Università d’arte di Isfahan. In quello che è un sito rinomato per la sua valenza storica, spaziando dai primi insediamenti dei villaggi all’Impero medo. E che, in molti si augurano, possa in futuro ottenere il riconoscimento Unesco dal momento che, come ricordato da Hosseinzadeh, “custodisce prove della civiltà umana risalenti a quasi 8.000 anni fa”.