Un cambiamento affascinante sta avvenendo nell’evoluzione umana: un’arteria extra nell’avambraccio, nota come arteria mediana, sta diventando sempre più frequente. Tradizionalmente considerata una rarità, questa arteria si sviluppa durante la vita fetale per poi regredire, con le arterie radiale e ulnare che assumono il compito di irrorare la mano.
Un nuovo studio, condotto da ricercatori della Flinders University e dell’Università di Adelaide in Australia, ha esaminato la prevalenza di questa arteria in un campione di 80 arti provenienti da cadaveri di origine europea. I risultati, pubblicati nel Journal of Anatomy, hanno mostrato che la presenza di questa arteria extra è aumentata dal 10% nei nati a metà dell’800 al 30% nei nati alla fine del XX secolo.
Le ragioni di questo fenomeno non sono ancora completamente comprese, ma potrebbero includere mutazioni genetiche o problemi di salute delle madri durante la gravidanza. Nonostante l’ulteriore apporto di sangue possa sembrare un vantaggio, la persistenza dell’arteria mediana è associata a un rischio maggiore di sindrome del tunnel carpale, che può compromettere la funzionalità delle mani.
Se questa tendenza continua, gli scienziati stimano che entro il 2100 la maggioranza delle persone potrebbe presentare questa caratteristica. Questo aumento dell’arteria mediana negli adulti richiama alla mente il caso della fabella, un osso del ginocchio diventato tre volte più comune negli ultimi cento anni.
Questi cambiamenti microevolutivi, sebbene sembrino minori, si accumulano nel tempo e possono portare a variazioni significative nella nostra specie. Le pressioni selettive generate da queste modifiche anatomiche possono influenzare la nostra salute e le malattie in modi che solo cominciamo a comprendere.