Il litorale di Malta regala sorprese archeologiche. Durante una serie di indagini condotte in seguito ad una proposta finalizzata alla costruzione di un rivestimento di massi lungo 130 metri lungo la costa di Ballut ta’ Marsaxlokk per proteggere l’habitat dall’erosione del mare sono stati scoperti 64 manufatti. E tra questi è presente anche un rarissimo frammento di louterion, ovvero un recipiente utilizzato per contenere l’acqua per fare il bagno o lavarsi, solitamente montato su un piedistallo, e utilizzato sia in ambienti domestici che sacri o rituali.
Si tratta di manufatti tipici del periodo greco tardo arcaico, risalenti dunque al periodo compreso tra il VI e il V secolo a.C. Tuttavia, anche le culture indigene non greche nel Mediterraneo centrale modificarono i louterion per adattarli alle loro esigenze.
Il frammento si trovava nel fondale marino, in una fossa profonda 45 cm. Originariamente era parte di un oggetto del diametro di 70 cm e presenta decorazioni elaborate; attorno al suo bordo è inoltre riconoscibile l’immagine di carri trainati da cavalli. Solitamente esempi simili provenienti dalla Sicilia risalgono al VI e V secolo a.C. Finora sono stati inventariati almeno 64 oggetti distinti, nonostante la relazione archeologica sia ancora nelle fasi preliminari e i reperti siano ancora in fase di esame. La maggior parte dei reperti sono ceramiche, anche se sono stati rinvenuti anche metalli, pietre e ossa di fauna marina e.
Secondo la Soprintendenza per i Beni Culturali di Malta (SCH), la concentrazione di una quantità significativa di materiale in una piccola area indica che il sito è estremamente sensibile dal punto di vista archeologico e deve essere protetto e studiato ulteriormente.