Moria di massa di pipistrelli in America è collegata ad oltre 1.000 decessi infantili

Nel 2006 la sindrome del naso bianco, una malattia funginea causata dal fungo Pseudogymnoascus destructans, ha decimato la popolazione di pipistrelli e questo ha avuto un impatto inaspettato sulla salute umana.

La malattia causata da un fungo ha devastato la popolazione di pipistrelli con conseguenze inaspettate per gli esseri umani.

La sindrome è stata individuata per la prima volta in pipistrelli nella grotta di Howe di New York nel 2006. Da allora, ha devastato la popolazione di pipistrelli negli Stati Uniti, con tassi di mortalità che hanno raggiunto il 70%. Un nuovo studio condotta dall’economista ecologo Eyan Frank, ha esaminato le conseguenze di questa moria, rivelando un impatto sulla salute umana e sull’economia.

I pipistrelli fungono da pesticidi naturali mantenendo sotto controllo i parassiti di molte culture. La loro scomparsa, ha portato ad un aumento del 31% dell’uso di pesticidi da parte degli agricoltori, con un conseguente aumento della mortalità infantile dell’8%, circa 1.334 decessi, dovuti all’esposizione a sostanze tossiche. Inoltre la vendita dei prodotti agricoli sono diminuiti del 29% e il costo degli agricoltori è stato stimato per 26,9 miliardi di dollari tra il 2006-2007.

Frank sottolinea che la conservazione dei pipistrelli sarebbe meno costosa rispetto ai danni causati dalla loro scomparsa e lo studio dimostra l’importanza della fauna selvatica per l’equilibrio ecologico e il benessere umano. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science.