Con l’arrivo della fine dell’estate, nel Lago Erie continua a svilupparsi un’efflorescenza algale che ha preso forma sin dal mese di giugno, mostrandosi in tutta la sua magnificenza con un bagliore verde smeraldo (o forse blu?). Le immagini catturate dal satellite Landsat-9 il 13 agosto hanno rivelato che l’efflorescenza copriva circa 830 chilometri quadrati (320 miglia quadrate) all’interno del bacino occidentale del lago, secondo l’Osservatorio della Terra della NASA. La sua estensione è cresciuta fino a raggiungere il picco massimo di questa stagione, con 1.700 chilometri quadrati (660 miglia quadrate) il 22 agosto.
Il colore insolito verde-blu dell’efflorescenza è il risultato dell’azione di organismi microscopici noti come cianobatteri, che sono stati favoriti dalle temperature elevate e dall’eccesso di nutrienti come azoto e fosforo, provenienti da fonti agricole o industriali. Le condizioni meteorologiche, come le intense piogge record seguite da un’ondata di calore nell’aprile 2024, hanno ulteriormente alimentato la crescita di quest’anno.
Il Lago Erie, il quarto tra i cinque Grandi Laghi del Nord America, è spesso soggetto a efflorescenze algali, principalmente a causa del deflusso di nutrienti dal fiume Maumee. Questi fenomeni, sebbene affascinanti, possono rappresentare un pericolo per la fauna selvatica e per gli esseri umani.
Alcuni dei principali organismi presenti nell’efflorescenza del Lago Erie sono i cianobatteri Microcystis, che producono la tossina microcistina. Queste tossine si accumulano nella schiuma in superficie dell’acqua e possono essere trasportate anche dall’aria. Sebbene gli effetti gravi sulla salute umana siano rari, l’esposizione alle tossine cianobatteriche può causare reazioni allergiche come eruzioni cutanee, irritazioni agli occhi e problemi respiratori, come riportato dall’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente.
Il bestiame e gli animali domestici possono ammalarsi gravemente bevendo acqua contaminata da queste tossine, mentre i pesci sono spesso vittime di morie di massa in corpi idrici con efflorescenze algali persistenti. Le tossine rappresentano solo una parte del problema, poiché la mancanza di ossigeno causata dalla presenza eccessiva di microorganismi nell’acqua contribuisce ulteriormente alla situazione.
Il Laboratorio di Ricerca Ambientale dei Grandi Laghi della NOAA ha installato otto stazioni nel Lago Erie occidentale per monitorare i livelli di microcistine. I dati raccolti indicano che i livelli di queste tossine hanno raggiunto il picco all’inizio dell’estate, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, mantenendosi ancora elevati all’inizio di settembre.
Informazioni dettagliate come queste, unite alle immagini satellitari, svolgono un ruolo fondamentale nella comprensione delle efflorescenze algali e nella previsione dei momenti in cui potrebbero manifestarsi. Possono anche offrire indizi sul perché stiano iniziando a verificarsi grandi efflorescenze per la prima volta in altri Grandi Laghi, come il Lago Superiore. Non sorprende che il cambiamento climatico sia considerato il principale sospettato dietro a questi fenomeni.
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