Il team di archeologi, ha scoperto antiche mura difensive lunghe 2,7 km risalenti all’epoca romana, nella foresta del Dassone della Melia, nella Calabria centro-meridionale. Costruito circa 2.070 anni fa, il muro fu eretto dal generale romano Marco Licinio Crasso durante la terza guerra servile (73-71 a.C.) per contenere Spartaco, il famoso gladiatore che guidò una rivolta di schiavi contro la Repubblica di Roma.
Spartaco, originario della Tracia, (attuale Bulgaria), era stato un soldato dell’esercito romano prima di essere stato catturato e venduto come schiavo. Fuggì da una scuola di gladiatori a Capua nel 73 a.C. e insieme a circa 70 compagni, si rifugiò sul Vesuvio. Il suo carisma e le abilità strategiche gli permisero di formare un esercito di circa 70.000 ribelli composto da schivi fuggiti e da altri diseredati.
La rivolta rappresentò un serio problema per Roma costringendo il senatore ad inviare diverse legioni per sopprimerla. Il generale Crasso, incaricato di sconfiggere Spartaco, costruì questo imponente muro difensivo per cercare di bloccare l’esercito. Gli archeologi pensano che Spartaco abbai attaccato il muro cercando di buttarlo giù per liberarsi dalla trappola ma alla fine fu sconfitto nel 71 a.C. in una battaglia decisiva in Lucania anche se il suo corpo non fu mai ritrovato.
La recente scoperta, avvenuta grazie alla segnalazione di un gruppo di ambientalisti, comprende non solo il muro ma anche un fossato ma anche numerosi armi rotte, come spade, lance e giavellotti. Gli archeologi hanno utilizzato il LIDAR, il radar a penetrazione del terreno e magnetometria per studiare la fortificazione.