Per molti Erik Norrie potrebbe salire di diritto sul podio delle persone più fortunate del mondo. Ma le vincite in denaro o preziosi ritrovamenti che possono cambiare la vita, in questo caso, non c’entrano nulla. La fortuna di Erik è infatti quella di essere ancora vivo dopo quello che gli è capitato nel corso degli anni: oltre ad essere stato colpito da un fulmine, quest’uomo è stato morso da un serpente a sonagli e attaccato da uno squalo ma anche aggredito più volte dalle scimmie. Ritrovandosi, nell’arco di alcuni anni, in situazioni potenzialmente fatali che ha voluto raccontare rivelando quale delle ferite subite sia stata la più dolorosa.
Erik vive in Florida e di recente ha deciso di rivelare quale dei quattro episodi lo abbia fatto sentire più vicino alla morte. Spiegando che è stato il morso dello squalo, avvenuto mentre stava pescando al largo delle isole Abaco, nelle Bahamas, nel 2013. Norrie ha spiegato di aver sentito qualcosa che lo afferrava alla gamba mentre stava tornando a nuoto alla barca, a bordo della quale erano presenti la moglie le quattro figlie e il suocero. Erik si era tuffato per fare dello snorkeling e della pesca subacquea ma su quella barca ha rischiato di non poter tornare più. A Fox Tampa Bay ha raccontato: “Guardandomi indietro, lo squalo stava finendo di mordere, strappare e nuotare via, e si poteva vedere un pezzo della mia gamba nella sua bocca”.
“Ho immediatamente gettato giù la lancia insieme al pesce perché c’era un’enorme pozza di sangue intorno a me e quello squalo nuotava in mezzo al sangue, guardandosi intorno per cercarne ancora”. A quel punto il suocero di Norrie si è tuffato per difenderlo e una volta risaliti in barca, mentre la famiglia chiedeva aiuto via radio, Erik si è legato degli elastici attorno alla gamba per fermare l’emorragia. Un medico in vacanza nella zona è riuscito ad arrivare in tempi rapidi in suo aiuto, ne è seguito il trasferimento in ospedale dove è stato sottoposto a molteplici operazioni. “È stata dura. Ho davvero pensato che sarei morto”, ha detto.