Le pepite d’oro, rinvenute nelle vene di quarzo, hanno da sempre affascinato gli scienziati ma la loro formazione, soprattutto quella delle pepite più grandi, è sempre stato un mistero. Un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience pronope una spiegazione basata sulla piezoelettricità del quarzo, capace di generare cariche elettriche quando viene sottoposto a stress meccanico, come durante un terremoto. Il team di ricerca , ha simulato condizioni sismiche immergendo cristalli di quarzo in un fluido ricco di oro applicando stress meccanico.
Gli esperti hanno scoperto che il quarzo “stressato” produceva elettrochimicamente oro sulla sua superficie formando così, nanoparticelle d’oro. L’oro tendeva a depositarsi sui grani di oro già esistenti anziché formare nuovi depositi, spiegando così, la nascita delle pepite. In sostanza, il quarzo funzionerebbe come una “batteria naturale” durante i terremoti con l’oro che si accumula progressivamente. “I risultati del nostro esperimento sono stati sbalorditivi! Il quarzo sottoposto a stress ha depositato elettrochimicamente oro sulla superficie formando nanoparticelle d’oro! Non ce l’ho aspettavamo!“.