“Una scoperta estremamente rara e insolita”. Così l’ha definita l’archeologo dell’Israel Antiquities Authority, il dott. Filip Vukosavović, dopo l’annuncio del ritrovamento avvenuto a Gerusalemme. La comunicazione è arrivata dall’Autorità per le antichità israeliane che ha ufficializzato la scoperta di un rarissimo sigillo in pietra nera risalente ad almeno 2700 anni fa. Il ritrovamento è avvenuto vicino al muro meridionale del Monte del Tempio durante uno scavo nel Davidson Archaeological Garden dove già in precedenza erano venute alla luce altre reliquie antiche.
Il sigillo è inciso con quelli che potrebbero essere due nomi scritti in un’antica forma di ebraico e reca il profilo di un uomo alato che indossa un cappello o una corona. Potrebbe trattarsi, secondo l’esperto, di un ‘genio’ alato: si tratta della prima volta che una simile reliquia viene scoperta nella regione e mostra l’impatto dell’allora dominante impero assiro.
Si ritiene che l’oggetto particolare sia stato indossato da un uomo avente una posizione di rilievo nell’amministrazione dell’antico regno di Giuda. Potrebbe essere stato un artigiano locale a realizzarlo per poi indossarlo come amuleto per dimostrare autorità, tramandando poi l’amuleto al figlio che aggiunse i due nomi su entrambe i lati. Il figlio potrebbe addirittura aver inciso personalmente i nomi dato che sembrano essere opera di una persona senza esperienza, se messi a confronto con i dettagli del sigillo. Secondo il dott. Yuval Baruch, direttore degli scavi e vicedirettore di archeologia presso l’Autorità per le antichità di Israele, l’opera di incisione mostra “ulteriori prove delle capacità di lettura e scrittura esistenti in questo periodo”. (Foto Autorità per le Antichità Israeliane)