Sono immagini impressionanti quelle che arrivano da una popolare destinazione turistica greca. Stiamo parlando di Volos, nel cui porto sono finite tonnellate di pesci morti, migliaia di carcasse che hanno letteralmente coperto le acque del mare e invaso l’intera zona con un fetore insopportabile che ha messo in allarme i residenti ma anche albergatori e ristoratori. Particolarità del fenomeno è che i pesci trovati senza vita sono d’acqua dolce e questo ha spinto gli esperti ad analizzarlo nel dettaglio per comprenderne le cause.
I pesci morti hanno coperto chilometri di litorale e questo ha preoccupato le autorità circa la possibile diffusione di agenti patogeni che potrebbero rappresentare una minaccia per i mammiferi marini del Golfo di Pagaseo, inclusi tartarughe e delfini. Per questo è scattata una corsa contro il tempo allo scopo di eliminare al più presto il maggior quantitativo possibile di carcasse: in sole 48 ore ne sono state eliminate quasi 10 tonnellate e nel frattempo è stata avviata un’inchiesta allo scopo di studiare la qualità dell’acqua, nonchè i livelli microbici nell’estuario del lago Karla.
Ebbene si perché proprio da quel lago arrivano i pesci trovati morti: il fenomeno è stato innescato dalle inondazioni che lo scorso anno hanno interessato, a causa delle tempeste Elias e Daniel, la Tessaglia. Ampie aree intorno al lago sono state letteralmente inondate e decine di caso, oltre che coltivazioni, canali di controllo delle piene e sistemi di irrigazione sono stati spazzati via. Il bacino, che nel 1962 è stato prosciugato per combattere la malaria per poi ripristinandolo nel 2018. si è completamente riempito. Le acque del lago si sono da allora ritirate drasticamente e questa serie di fenomeni hanno portato i pesci a dirigersi verso il porto di Volos che sfocia nel Golfo Pagaseo e nell’Egeo: qui però sono morti in seguito al contatto con l’acqua salata. Si ritiene che per evitare tutto ciò le autorità avrebbero dovuto installare una rete alla foce del fiume. (Foto @DisasterTrackHQ)