Le macchie solari rilevate su Polaris potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione delle stelle cefeidi e delle loro pulsazioni.
Recentemente, un team di astronomi ha fatto una scoperta straordinaria: sono state rilevate macchie sulla superficie della Stella Polare. Questa scoperta ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica, aprendo nuove prospettive nella comprensione delle stelle. Grazie all’Array CHARA, un sistema composto da sei telescopi che operano insieme per creare immagini ad altissima risoluzione, gli scienziati sono riusciti a catturare dettagli senza precedenti della superficie di Polaris. Questa tecnologia ha permesso di ottenere un’immagine paragonabile a quella di un telescopio con un diametro di 330 metri. Con questa risoluzione straordinaria, sono state osservate macchie chiare e scure sulla superficie della Stella Polare. Le macchie solari sono aree della superficie stellare che appaiono più scure a causa di una temperatura inferiore rispetto alle regioni circostanti. Le osservazioni hanno rivelato che queste macchie non sono statiche, ma variano nel tempo, un comportamento simile a quello delle macchie solari sulla nostra stella, che appaiono e scompaiono secondo cicli regolari.
Diversi studi indipendenti hanno confermato la presenza di queste macchie. Un team guidato da Nancy Evans dello Smithsonian Astrophysical Observatory ha analizzato dati raccolti tra il 2016 e il 2021 per mappare la superficie di Polaris, confermando la presenza delle macchie. Polaris è una stella cefeide, una classe di stelle che pulsano regolarmente, e la presenza di queste macchie potrebbe influenzarne la luminosità e il comportamento pulsante. Questa scoperta potrebbe portare a una revisione delle teorie esistenti sulla struttura e l’evoluzione delle cefeidi.