Una scia luminosa ha attraversato il cielo del Nord Italia: di cosa si tratta?

Il rientro nell’atmosfera di un satellite Starlink ha creato una suggestiva sequenza di luci nel cielo del Nord Italia, suscitando meraviglia e allarme tra gli osservatori. Gli esperti confermano che si trattava di un fenomeno sicuro e controllato.

La sera del 27 agosto 2024, il cielo sopra il Nord Italia è stato attraversato da una straordinaria e inspiegabile fila di luci, che ha suscitato meraviglia e una certa preoccupazione tra coloro che hanno avuto la possibilità di ammirarla. Questa sequenza di luci, simile a un “trenino”, ha solcato la volta celeste per circa tre minuti, tra le 21:27 e le 21:30, per poi svanire nel buio. Il fenomeno è stato chiaramente visibile in Trentino Alto Adige, ma foto e video sono stati pubblicati sui social media anche da persone in Francia, Germania, Svizzera e Austria. L’aspetto e la velocità di queste vivide strisce luminose, molto ravvicinate tra loro, hanno fatto subito ipotizzare che si trattasse di frammenti spaziali piuttosto che di un evento naturale astronomico, come un asteroide che si disintegra nell’atmosfera terrestre. La conferma su quanto accaduto è arrivata dall’Ufficio federale tedesco per la protezione civile (BBK), grazie alle osservazioni del Centro di monitoraggio spaziale della Bundeswehr: si trattava del rientro di un satellite della rete Starlink, la compagnia guidata dal magnate sudafricano naturalizzato statunitense Elon Musk. Questi piccoli satelliti, spesso criticati dagli scienziati per l’inquinamento luminoso che creano con le loro “code” luminose, sono progettati per fornire connettività internet dallo spazio. Ulteriori dettagli sull’avvenimento sono stati forniti durante la notte dall’astronomo Jonathan McDowell, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, uno dei massimi esperti globali di detriti orbitali, chiamati anche “rifiuti spaziali”. McDowell ha chiarito che l’evento riguardava il rientro del satellite Starlink-2382, lanciato nello spazio il 10 marzo 2021 da una piattaforma della Air Force Eastern Test Range in Florida, USA.

McDowell ha condiviso una mappa dell’Europa che mostrava la traiettoria del satellite in direzione Sud-Est: il percorso ha attraversato prima l’Inghilterra meridionale, poi la Manica, proseguendo nel cielo sopra la Francia, passando esattamente sopra Parigi. Dopo aver oltrepassato la regione nord-orientale francese, è entrato nello spazio aereo svizzero e infine è comparso nel cielo italiano, dove si è dissolto. Secondo il portale tedesco SRF, molti abitanti del Baden-Württemberg hanno contattato la polizia, allarmati da questo fenomeno insolito. L’apparizione di queste scie luminose, infatti, può essere un po’ inquietante per chi non è a conoscenza di tali eventi, evocando immagini di film catastrofici come “Armageddon“. Fortunatamente, nessuno è stato in pericolo. Non è chiaro se il rientro del satellite Starlink-2382 sia stato intenzionalmente pianificato dall’azienda di Musk o se si sia verificato a causa di un malfunzionamento che ha portato alla sua deorbitazione. Ciò che è certo è che il rientro è avvenuto senza alcun rischio. Questi satelliti, che pesano circa 260 chilogrammi e hanno una lunghezza massima di circa 3 metri, sono progettati per bruciare completamente durante il rientro atmosferico, senza lasciare detriti che possano cadere a terra. Il processo di rientro è simile a quello che accade quando i meteoroidi colpiscono l’atmosfera terrestre. L’alta velocità d’impatto e l’attrito con l’aria riscaldano gli oggetti fino a farli disintegrare dall’interno, un fenomeno noto come ablazione. Le scie luminose viste in cielo la sera del 27 agosto erano i frammenti del satellite che bruciavano e si distruggevano a velocità estremamente elevate. Fenomeni simili – ma di intensità maggiore – sono stati osservati altre volte, come nel caso del rientro di componenti dei razzi Falcon di SpaceX, altra azienda aerospaziale di proprietà di Elon Musk.

Angelo Petrone

Angelo Petrone

Giornalista pubblicista, digital strategy, advertising, social media marketing, appassionato di arte, cultura e viaggi. Ho collaborato con diversi quotidiani di informazione locale e testate online. Scrivo su Scienze Notizie dal 2015.