200 meteoriti rinvenuti sulla Terra ricondotti a 5 crateri di Marte

Gli scienziati hanno scoperto che 200 meteoriti rinvenuti sulla Terra sono riconducibili a cinque crateri da impatto in due regioni vulcaniche di Marte.

Gli astronomi hanno tracciato l’origine di 200 meteoriti terrestri a cinque crateri da impatto situati in due regioni vulcaniche di Marte, Tharsis ed Elysium. È sorprendente, ma detriti da Marte spesso raggiungono la Terra dopo che potenti impatti hanno colpito la superficie del Pianeta Rosso, lanciandoli nello spazio. Questi meteoriti vengono espulsi con una velocità sufficiente per sfuggire all’attrazione gravitazionale di Marte e entrare in orbita solare, alcuni dei quali finiscono per cadere sulla Terra. Gli scienziati dell’Università di Alberta sono riusciti a individuare l’origine di 200 di questi meteoriti, collegandoli a cinque crateri da impatto su Marte. Secondo Chris Herd, curatore della collezione di meteoriti dell’università, ora è possibile raggruppare questi meteoriti in base alla loro storia e posizione originaria su Marte. Ogni giorno, circa 48,5 tonnellate di materiale meteoritico raggiungono la Terra, per lo più sotto forma di minuscole particelle di polvere, rendendo difficile determinarne l’origine. Tuttavia, negli anni ’80, si è scoperto che un gruppo di meteoriti con età vulcaniche di 1,3 miliardi di anni poteva provenire da Marte, confermato dai lander Viking della NASA che hanno confrontato la composizione dei gas marziani con quelli intrappolati nelle rocce.

Identificare l’origine specifica su Marte era complicato a causa della tecnica di corrispondenza spettrale utilizzata, che può essere influenzata dalla variabilità del terreno e dalla copertura di polvere. Tuttavia, comprendere l’origine di questi meteoriti potrebbe permettere agli scienziati di ricostruire il passato geologico di Marte e di ricalibrare la cronologia del pianeta, con implicazioni per eventi storici importanti. Il team ha utilizzato simulazioni ad alta risoluzione per modellare i processi di espulsione dei meteoriti e stimare le dimensioni dei crateri di impatto che potrebbero averli generati. Questo ha permesso loro di restringere i crateri possibili a 15 e di fare ipotesi sulle condizioni geologiche locali prima dell’impatto. Questo lavoro potrebbe fornire nuove informazioni sugli eventi vulcanici su Marte, sulle diverse fonti di magma e sui tempi di formazione dei crateri, in particolare durante il periodo amazzonico, circa 3 miliardi di anni fa. Secondo Herd, questo approccio è la cosa più vicina che possiamo avere al raccogliere rocce direttamente da Marte.