La scoperta storica della coca in Europa

fotografia, da sinistra a destra, di una tazza di polistirolo di tè di foglie di coca, una ciotola di vetro di foglie di coca con una coppia di pinze metalliche e una ciotola con coperchio dal motivo arancione-rosso
Le foglie di coca sono state ampiamente utilizzate nel tè a scopo medicinale in Sud America per millenni, ma in precedenza non c’erano prove di questo in Europa. (Rafa Barcelos/Shutterstock.com)

La guerra contro la droga è una sfida titanica, come dimostra la rapida diffusione della coca in Europa non appena gli europei entrarono in contatto con essa in America del Sud. Secoli prima dell’isolamento della cocaina, tracce di questa sostanza erano già presenti nei tessuti cerebrali degli europei del XVII secolo, come dimostrano le analisi sui cadaveri dell’epoca.

Le foglie del genere Erythroxylum, conosciute come coca, erano un passatempo diffuso in America del Sud per secoli, con la cocaina come principale attrazione, anche se la dose era relativamente bassa a causa della presenza di molte altre molecole nelle foglie, alcune delle quali potenzialmente attraenti.

Gli spagnoli conquistatori inizialmente condannarono l’uso della coca, ma in seguito la utilizzarono per consolidare il loro potere. Verso la metà del XIX secolo, i chimici scoprirono come purificare la cocaina, scatenando un’epidemia di consumo in Europa, almeno tra coloro che potevano permettersela.

Un team dell’Università di Milano ha ottenuto campioni dall’Ospedale Maggiore, un istituto che assisteva i poveri di Milano nel XVII secolo, dove più di 10.000 pazienti sono sepolti nella cripta di una chiesa vicina. Gli archeologi hanno scoperto tracce di cannabis e, sorprendentemente, anche cocaina in alcuni tessuti cerebrali ben conservati.

Le analisi hanno identificato la presenza di cocaina e benzoilecgonina, un metabolita della cocaina, in due campioni, escludendo la possibilità di contaminazione moderna. La presenza di un’altra molecola, l’igrina, tipica delle foglie di coca, ha confermato l’uso di questa sostanza da parte dei due individui secoli fa.

Questo ritrovamento rappresenta la prova più antica della presenza di coca in Europa, suggerendo che potrebbe essere stata utilizzata a fini medicinali, forse come analgesico, anziché ricreativo. La presenza diffusa di coca anche tra i poveri di Milano indica una diffusione significativa della sostanza, nonostante la sua improbabile coltivazione in Europa e i costi elevati del trasporto transatlantico.

Il rapporto dettagliato di questa scoperta è stato pubblicato in open access nel Journal of Archaeological Science, gettando nuova luce sull’uso antico della coca in Europa e aprendo nuove prospettive di ricerca.

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