Esplode il primo stadio di RFA in Scozia durante i test preparatori al lancio inaugurale

L’incidente è avvenuto durante una prova di accensione statica al SaxaVord Spaceport, compromettendo i piani di lancio previsti per la fine del 2024.

Il 19 agosto 2024 la giovane impresa tedesca Rocket Factory Augsburg (RFA) ha comunicato un imprevisto occorso durante una prova di accensione statica del primo stadio del suo razzo RFA ONE. Il segmento è stato compromesso durante la prova al SaxaVord Spaceport, situato nelle Isole Shetland, in Scozia. In questo sito il vettore dovrebbe anche effettuare il suo volo inaugurale, che prima dell’incidente era pianificato per la fine del 2024 o l’inizio del 2025. RFA ha confermato l’accaduto tramite una nota stampa, specificando che l’incidente non ha causato feriti tra i dipendenti dell’azienda o del sito di lancio. La prova, come mostrato in un filmato della BBC, ha rivelato un’esplosione, presumibilmente provocata da uno dei motori Helix del primo stadio, che ha generato un incendio che ha coinvolto l’intera struttura, portando infine alla distruzione dello stadio.

L’accensione statica rappresentava una tappa cruciale della preparazione per il primo lancio. Nel mese di maggio, RFA aveva completato con successo un’altra prova di accensione statica con quattro dei nove motori Helix che saranno montati sul primo stadio. La fase successiva prevedeva l’accensione di tutti e nove i motori, ma RFA non ha confermato se fossero tutti operativi al momento dell’incidente. L’ulteriore ostacolo per RFA è che l’hardware utilizzato non era soltanto di prova, bensì già destinato al primo volo. RFA ha evidenziato che lo sviluppo iterativo con un focus sui test reali è parte della loro filosofia, e che sono consapevoli dei rischi legati a questo approccio. Nonostante l’incidente, l’azienda ha dichiarato l’intenzione di riprendere le operazioni regolari il prima possibile, collaborando strettamente con le autorità e il SaxaVord Spaceport per raccogliere dati e determinare le cause dell’accaduto.

Le conseguenze

Marco Fuchs, amministratore delegato di OHB, società tedesca che possiede quasi il 65% di RFA, aveva manifestato ottimismo riguardo al lancio, affermando che il tentativo di lancio era “questione di settimane”. Ora, con il danno subito dal primo stadio, è probabile che i piani di lancio subiscano un ritardo significativo, quasi sicuramente al 2025. La corsa allo spazio europeo è nuovamente complessa. Nel 2024, con il lancio inaugurale di Ariane 6 l’Europa ha di nuovo a disposizione un vettore pesante, ma le necessità del settore sono decisamente più estese. Diverse startup in Europa stanno lavorando a nuovi vettori orbitali, e RFA era quella più attesa e probabilmente la prima che poteva raggiungere l’orbita. Altre due aziende tedesche, HyImpulse e Isar Aerospace, stanno sviluppando razzi orbitali, sebbene non abbiano ancora stabilito date precise per i loro lanci. Isar Aerospace aveva precedentemente indicato che puntava a un lancio entro la fine del 2024, ma finora non ci sono ancora conferme. Nel frattempo, la giovane impresa spagnola PLD Space e l’azienda britannica Orbex stanno anch’esse avanzando nei loro rispettivi programmi, con i primi lanci previsti per il 2025. L’incidente del 19 agosto rappresenta un duro colpo per Rocket Factory Augsburg, che dovrà ora affrontare le conseguenze di una prova fallita proprio quando sembrava essere vicina al primo volo.