Il concetto di intelligenza è complesso e variegato, così come i metodi per misurarla. In molti credono che ottenere ottimi risultati scolastici sia un sintomo di un QI alto mentre chi crede che siano i traguardi professionali a rappresentare una prova della loro intelligenza. In realtà avere un‘intelligenza più alto della media può provocare diverse difficoltà nella vita di tutti i giorni. Uno dei problemi più comuni, ad esempio, è la noia nei confronti delle ”chiacchiere banali”; in pratica si desidererebbe discutere di cultura o di argomenti che arricchiscano gli interlocutori quando, invece, si è immersi nel chiacchiericcio. Anche il parlare poco è un sintomo di intelligenza. Chi ha un QI maggiore può vantare un cervello orientato al raggiungimento del risultato attraverso tutti i mezzi e gli stratagemmi possibili; così mentre gli altri pongono immediatamente le loro idee, chi è più intelligente si orienta ad una riflessione più prolungata; insomma chi è intelligente pensa più di quanto parli.
Si tratta di una condizione che potrebbe far apparire la persona intelligente come un tipo ”asociale”, che spesso non partecipa alle discussioni che ritiene inutili. Provare una sensazione di noia durante l’attività lavorativa è tipico di chi è intelligente. Spesso le persone con un QI alto considerano monotoni i compiti quotidiani e stimolanti le nuove sfide. Anche prendere le decisioni non è semplice per chi è più intelligente; spesso queste persone si fermano a pensare ai pro e contro di ogni singola decisione ritardandola, magari mentre gli altri si gettano a capofitto.