DBS Adattativo: Innovazione nel Trattamento della Malattia di Parkinson

illustration of silhouette of human body, from torso up, with the brain visible in orange. There is a DBS electrode in the brain connected via a green wire down the neck to a grey stimulator sitting in the chest near the collarbone.
With conventional deep brain stimulation, the stimulation is continuous while the device is switched on. The new approach is personalized for each patient. (Silver Place/Shutterstock.com)

Un recente studio ha evidenziato che un approccio personalizzato al trattamento della malattia di Parkinson potrebbe portare a risultati notevolmente migliorati. In particolare, la stimolazione cerebrale profonda (DBS) è un trattamento standardizzato che prevede l’impianto di elettrodi nel cervello per stimolare le regioni colpite dalla malattia. Tuttavia, il team di ricerca ha scoperto che un approccio adattato a ciascun paziente potrebbe essere più efficace.

Il DBS è considerato un’opzione terapeutica importante per i pazienti affetti da malattia di Parkinson, soprattutto quando i trattamenti farmacologici non sono più efficaci nel gestire i sintomi motori come tremori e rigidità. Gli elettrodi vengono impiantati in specifiche regioni cerebrali e collegati a un neurostimolatore, simile a un pacemaker cardiaco, che invia raffiche di elettricità per stimolare il tessuto cerebrale in modo mirato.

Un nuovo approccio chiamato DBS adattativo (aDBS) è stato sviluppato da un team dell’Università di California San Francisco. Questo approccio personalizzato si basa su fluttuazioni uniche delle onde cerebrali associate ai sintomi motori e non motori della malattia di Parkinson. L’obiettivo è adattare la stimolazione in tempo reale alle esigenze specifiche di ciascun paziente.

Lo studio ha coinvolto quattro pazienti con Parkinson, i cui segnali neurali sono stati monitorati attraverso registrazioni dell’attività cerebrale sia in clinica che durante le attività quotidiane a casa. I dati raccolti sono stati confrontati con le informazioni provenienti dagli smartwatch e i rapporti dei pazienti sui propri sintomi.

I risultati hanno dimostrato che personalizzare la stimolazione cerebrale ha portato a una significativa riduzione della durata dei sintomi motori rispetto alla stimolazione tradizionale continua. Tre pazienti su quattro hanno riportato un miglioramento della qualità di vita grazie al nuovo protocollo.

Anche se si tratta di uno studio pilota di dimensioni limitate, i risultati suggeriscono che il DBS adattativo potrebbe offrire notevoli benefici per i pazienti affetti da malattia di Parkinson. Ulteriori ricerche saranno necessarie per confermare l’efficacia di questo approccio innovativo.

Il DBS adattativo potrebbe rappresentare un importante passo avanti nel trattamento della malattia di Parkinson e potenzialmente anche in altre condizioni neurologiche e psichiatriche. I ricercatori sono ottimisti riguardo al futuro delle terapie di neurostimolazione e ritengono che siamo all’inizio di una nuova era in questo campo.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine e rappresenta un importante contributo alla ricerca sulla malattia di Parkinson e alle possibili terapie innovative che potrebbero migliorare la qualità di vita dei pazienti.

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