Ecco perché la durata dei giorni sulla Terra è in continuo cambiamento

Le interazioni gravitazionali tra il nostro pianeta, la Luna e il Sole hanno da sempre modificato la durata dei giorni.

Gli scienziati sanno già da tempo che la durata dei giorni sulla Terra è in graduale aumento grazie alla relazione gravitazionale tra il nostro pianeta e la Luna. Il processo è estremamente lento e calcolare l’esatta velocità con cui avviene è complesso. E se il calcolo non fosse già abbastanza difficile, nuove scoperte indicano che questo allungamento dei giorni è praticamente ”in fase di stallo” da almeno un miliardo di anni a causa della Luna. Il nostro satellite si allontana gradualmente dalla Terra a una velocità di quasi 4 centimetri all’anno. Di conseguenza l’attrazione gravitazionale tra i due corpi sta cambiando e alterando la velocità con cui la Terra ruota attorno al proprio asse.

In una dichiarazione al portale IFLScience, il geofisico Ross Mitchell spiega che “nel tempo, la Luna sta rubando l’energia rotazionale della Terra“. Mithcell e Uwe Krischer, docente alla Curtin University, in Australia, hanno pubblicato questo lunedì un nuovo articolo su questo processo, evidenziando come nel periodo proterozoico, l’allungamento dei giorni si fermò e per oltre un miliardo di anni, durante il Paleozoico, la lunghezza dei giorni ha smesso di crescere. Tornando indietro nella storia della Terra, possiamo osservare come i giorni si sono accorciati sempre di più, ma poco dopo la formazione della Luna, c’è stato un periodo in cui i giorni avevano una durata di 19 ore prima che si allungassero di nuovo. Gli scienziati sono andati a cercare la spiegazione del fenomeno nell’interazione del nostro pianeta con un altro corpo celeste. La Luna e il Sole influenzano, su scale diverse, le maree sulla Terra. Se, attualmente, l’azione del Sole in questo senso è molto più modesta, all’epoca studiata era abbastanza forte da “neutralizzare” quella della Luna. Anche la composizione dell’atmosfera terrestre in quel momento – con più ozono e meno ossigeno – ha contribuito, poiché l’effetto delle maree solari è più pronunciato con i gas che intrappolano il calore sul pianeta. L’effetto della Luna sulle maree è stato neutralizzato dalla più intensa radiazione solare ricevuta nel periodo, che ha impedito alla Luna di assorbire energia dalla rotazione terrestre. Per studiare la durata dei giorni sulla Terra, i ricercatori hanno utilizzato da sempre i sedimenti depositati sulle pianure costiere. La composizione del materiale del suolo in questi luoghi è in grado di fornire informazioni dettagliate sul pianeta in diversi momenti della sua storia. Il nuovo studio, tuttavia, si basava sui cicli di Milankovitch: cambiamenti naturali e periodici nel modo in cui un pianeta ruota attorno alla sua stella, come una maggiore o minore circolarità della sua orbita e l’inclinazione del suo asse di rotazione. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature Geoscience.