Detriti spaziali: il rischio della frammentazione in orbita

Rappresentazione artistica dei detriti spaziali.
Lo spazio si sta riempiendo parecchio. (Immagine di stock di Frame Stock Image/Shutterstock.com)

La Cina ha attraversato un periodo altalenante nell’esplorazione spaziale recente. Dopo una serie di missioni di successo per recuperare campioni lunari, a giugno si è verificata un’esplosione accidentale di un razzo durante un test statico. Ora, un razzo impiegato per lanciare i primi 18 satelliti di una vasta costellazione si è frammentato in orbita terrestre bassa, generando centinaia di detriti in rapida rotazione intorno al pianeta.

Il progetto Qianfan Constellation mira a posizionare in orbita 14.000 satelliti in bassa orbita terrestre per creare una rete satellitare a banda larga simile a Starlink di SpaceX. Dopo il lancio dei primi satelliti, il secondo stadio del razzo si è frammentato, generando una nuvola di detriti. Sebbene i detriti non rappresentino una minaccia immediata per gli abitanti della Terra, lo Space Force degli Stati Uniti sta monitorando da vicino i detriti di dimensioni sufficienti per essere tracciati.

Lo Space Command degli Stati Uniti ha confermato la rottura del razzo cinese Long March 6A lanciato il 6 agosto 2024, con oltre 300 frammenti tracciabili in orbita terrestre bassa. Non sono state rilevate minacce immediate, ma il monitoraggio costante è essenziale per garantire la sicurezza e la sostenibilità dello spazio.

Anche se i detriti più grandi e tracciabili sono motivo di preoccupazione, è probabile che ci siano frammenti più piccoli in orbita terrestre che possono essere individuati solo attraverso impatti con navicelle spaziali. Gli oggetti di grandi dimensioni (> 10 cm) sono regolarmente monitorati dalla Rete di Sorveglianza dello Spazio degli Stati Uniti, mentre i frammenti più piccoli possono essere rilevati dai radar a terra.

La crescente presenza di detriti in orbita terrestre è una preoccupazione, poiché potrebbe portare all’Effetto Kessler, una catena di collisioni che renderebbe alcune aree dello spazio inaccessibili. Le agenzie spaziali stanno affrontando attivamente il problema, con progetti come la Rimozione Attiva dei Detriti giapponese che mira a tracciare e disporre in modo controllato dei detriti spaziali.

La gestione dei detriti spaziali è diventata una priorità per evitare scenari catastrofici e garantire la sicurezza delle attività spaziali future.

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