Il Mistero del Magma: Gli Orologi di Cristallo e le Eruzioni Vulcaniche

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Gli scienziati ritengono che minuscoli cristalli creati dal magma possano far luce sul comportamento della roccia fusa prima di un’eruzione, ma l’idea non è priva di controversie. (Dimitri Tymchenko/Shutterstock.com)

I fenomeni naturali che catturano la nostra attenzione come le eruzioni vulcaniche sono straordinariamente impressionanti. Tuttavia, rimane ancora molto da scoprire su di esse, soprattutto riguardo al comportamento del magma prima di emergere dalla Terra.

Negli ultimi anni, gli scienziati si sono concentrati sui “orologi di cristallo” per comprendere quanto tempo il magma rimanga immagazzinato sotto terra prima di un’eruzione e quanto tempo impieghi per raggiungere la superficie. Tuttavia, come evidenziato in un nuovo articolo pubblicato su PNAS, si tratta di un argomento controverso.

Esistono due possibili scenari riguardo al modo in cui il magma si solleva verso la superficie. Da un lato, potrebbe trattarsi di un’ascesa diretta, simile al concetto di “brufolo di magma” che erutta in pochi giorni. Dall’altro lato, il magma potrebbe sollevarsi e poi fermarsi, formando pozze sotterranee. Questo magma fermo potrebbe rimanere inattivo per migliaia di anni prima di eruttare.

Per chiarire questo punto, gli scienziati hanno analizzato i cristalli formati nelle rocce vulcaniche delle eruzioni passate. Nel 2014, un importante studio condotto da Kari Cooper dell’Università della California e Adam Kent dell’Università dello Stato dell’Oregon ha esaminato i cristalli presenti nelle rocce vulcaniche del Monte Hood dell’Oregon.

Questi cristalli, tra cui plagioclasi, piroxene, olivina e quarzo, forniscono informazioni cruciali sul comportamento del magma prima dell’eruzione. Misurando la datazione radiometrica dei cristalli, è stato possibile stimare da quanto tempo il magma è stato in uno stato liquido, pronto per eruttare.

Il lavoro di Cooper e Kent ha rivelato che i cristalli più antichi nei campioni del 2014 avevano almeno 20.000 anni e probabilmente erano stati a temperature elevate per centinaia di anni. Questo suggerisce che il magma potrebbe essere rimasto fermo nei serbatoi vulcanici per un lungo periodo prima di eruttare.

Tuttavia, nonostante i progressi ottenuti dagli “orologi di cristallo”, ci sono ancora controversie riguardo alla loro affidabilità. La complessità dei processi che avvengono in profondità sotto la superficie terrestre rende difficile replicare le condizioni esatte in laboratorio.

Ad esempio, la diffusione atomica all’interno dei cristalli nel tempo può influenzare la datazione e la comprensione del comportamento del magma. I ricercatori hanno segnalato tassi di diffusione inconsistenti nei loro studi, suggerendo la necessità di cautela nell’interpretare i risultati degli orologi di cristallo.

In definitiva, gli orologi di cristallo rappresentano un importante strumento per comprendere i processi vulcanici, ma devono essere considerati insieme ad altre metodologie per ottenere una visione completa e accurata del comportamento del magma prima delle eruzioni.

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