Seconda possibilità di ammirare le aurore boreali: tempesta geomagnetica in arrivo

immagine dell'articolo
Uno dei CME da sabato che lascia il Sole. (NASA/ESA/SOHO)

Milioni di persone hanno avuto la fortuna di ammirare le spettacolari aurore boreali nel mese di maggio, quando una serie di espulsioni di massa coronale hanno colpito la Terra, scatenando la più grande tempesta geomagnetica degli ultimi decenni. Questa sera sembra che potremmo assistere a uno spettacolo simile, offrendo a chi se lo fosse perso una seconda possibilità di goderselo.

Secondo le previsioni del Centro per le previsioni meteorologiche spaziali della NOAA, la Terra si troverà di fronte a una forte tempesta geomagnetica di livello G3. La tempesta di maggio è stata inizialmente classificata come grave (G4) per poi essere aggiornata a estrema (G5) man mano che si sviluppava.

Le previsioni indicano che le aurore boreali potrebbero manifestarsi a latitudini magnetiche più basse del solito, sebbene non così basse come accaduto a maggio. Si prevede che nell’emisfero settentrionale potrebbero essere visibili fino alla California settentrionale negli Stati Uniti e alla Germania centrale in Europa. Mentre nell’emisfero meridionale, l’intera Isola del Sud della Nuova Zelanda, così come la Tasmania e lo stato di Victoria nell’Australia continentale, stanno già godendo dello spettacolo celeste in diretta.

La ragione dietro l’aumento di tempeste geomagnetiche e brillamenti solari più frequenti e intensi è da attribuire al fatto che il Sole si sta avvicinando al suo massimo di attività nel corso del ciclo solare di 11 anni. Questo periodo di massima attività è contrassegnato da un aumento delle macchie solari, regioni più fredde sulla superficie del Sole dove il campo magnetico è particolarmente intenso.

Le espulsioni di massa coronale (CME) sono grandi onde di plasma cariche di particelle elettricamente lanciate dal Sole nello spazio interplanetario ad alta velocità. La prossima tempesta geomagnetica di intensità particolarmente elevata è il risultato di una CME cannibale, simile a quella che ha colpito a maggio, in cui due o più CME si sono fuse in una singola.

Dai dati raccolti dai satelliti, i ricercatori hanno potuto osservare che due CME rilasciate il 27 luglio si sono fuse rapidamente in una singola entità. Il giorno successivo, il Sole ha emesso una terza CME che, facilitata dalla scia delle prime due, è riuscita a raggiungerle e fondersi con esse. Una quarta CME è in arrivo, emessa il 29 luglio, ma si fonderà solo dopo aver superato la Terra.

Una regione particolarmente attiva sul Sole è conosciuta come AR 3764, che ha rilasciato un brillamento X1.5 ieri, causando blackout radio su gran parte del lato illuminato dal Sole della Terra. Questa stessa regione ha registrato sei altri brillamenti di minore intensità (classe M). La macchia solare responsabile dell’evento di maggio ha continuato a generare eventi per settimane, arrivando persino a interferire con i robot e i veicoli spaziali su e intorno a Marte.

Links: