Impatto della dieta vegana sull’età biologica: uno studio su gemelli

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E un cambiamento dell’età biologica garantisce longevità? (Halfpoint/Shutterstock.com)

Un recente studio ha analizzato l’impatto del passaggio a una dieta vegana su gemelli, rivelando che anche un cambiamento temporaneo nelle abitudini alimentari sembrava influenzare i marcatori biologici dell’invecchiamento. Questa ricerca osservazionale solleva interrogativi interessanti riguardo all’effetto della dieta sull’età biologica, compresi i possibili effetti a breve e lungo termine di un passaggio a una dieta vegana e se l’esclusione della carne o la riduzione delle calorie siano fattori più significativi.

Lo studio, condotto su un campione di dimensioni ridotte composto da 21 gemelli, ha esaminato i cambiamenti che si verificavano quando uno dei due seguiva una dieta vegana mentre l’altro manteneva un’alimentazione onnivora che includeva carne per due mesi. Gli autori si sono concentrati sui livelli di metilazione del DNA, un processo epigenetico che regola l’espressione genica e che generalmente aumenta con l’avanzare dell’età.

La metilazione del DNA è stata valutata attraverso campioni di sangue prelevati all’inizio e all’ottava settimana dello studio dai partecipanti. I risultati sono stati confrontati per analizzare le differenze tra coloro che hanno seguito una dieta vegana e quelli che hanno mantenuto un’alimentazione onnivora nel corso dei due mesi.

I gemelli che hanno adottato una dieta vegana hanno mostrato una riduzione dell’età biologica e dei marcatori dell’invecchiamento relativi a cuore, ormoni, fegato e sistemi infiammatori e metabolici. Questi cambiamenti non sono stati riscontrati nei gemelli che hanno seguito una dieta onnivora, sollevando interrogativi sulle cause di tali differenze.

È importante sottolineare che, essendo uno studio osservazionale, non è possibile stabilire una relazione causa-effetto tra la dieta vegana e i cambiamenti nell’età biologica. Un’ipotesi plausibile potrebbe riguardare la perdita di peso, poiché i partecipanti che hanno seguito una dieta vegana hanno registrato una media di due chili in meno al termine dello studio.

Sebbene sia interessante osservare una riduzione dell’età biologica in un breve lasso di tempo, è fondamentale considerare che gli effetti a lungo termine dei cambiamenti dietetici non sono stati inclusi nella ricerca. Inoltre, è importante notare che una dieta vegana non integrata correttamente può portare a carenze nutrizionali, come la vitamina B12, che possono causare danni al sistema nervoso.

Studi a lungo termine su individui vegani hanno evidenziato possibili effetti negativi sulla densità ossea, probabilmente dovuti a un basso apporto di calcio e proteine marginalmente adeguato. Anche se le diete vegane possono offrire benefici per la salute in età adulta, come un minor rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, negli anziani vegani si osserva una maggiore predisposizione a problemi muscolari, bassa densità ossea e disturbi neurologici che influenzano significativamente la qualità della vita.

Nonostante gli studi osservazionali suggeriscano che i vegani possano godere di una buona salute, non vi è alcuna garanzia che la modifica della metilazione del DNA porti a una vita più lunga. Quando si tratta di longevità, uno sguardo alle abitudini di vita delle persone che vivono nelle Zone Blu potrebbe offrire spunti interessanti. Lo studio è stato pubblicato su BMC Medicine.

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