Durante il suo 61esimo avvicinamento (perigove) a Giove, la sonda spaziale Juno ha registrato le tempeste dai colori molto forti dell’emisfero settentrionale del pianeta. L’immagine è stata elaborata digitalmente da uno scienziato cittadino ed è stata evidenziata da motivi a strisce che ricordano un dipinto espressionista.
Quante lune ha Giove?
Lanciata dalla NASA il 5 agosto 2011 per studiare Giove, Juno ha già fotografato innumerevoli volte il gigante gassoso. Oltre a rendere tutti i documenti disponibili al pubblico, l’agenzia spaziale ha invitato gli esperti nell’elaborazione digitale ad applicare tecniche di miglioramento ai file di immagini grezze. Nella foto sotto, abbiamo una vista dettagliata di nuvole, tempeste e cicloni nell’atmosfera gioviana , in un’area nota agli scienziati come regioni filamentose piegate (FFR). I FFR sono piuttosto effimeri e cambiano rapidamente nel giro di pochi giorni, rendendo impossibile studiarli in dettaglio. Con ogni perigiove di JUNO, queste regioni avranno già nuovi cicloni e schemi diversi.
Gli scienziati, tuttavia, sperano che registrazioni consecutive a lungo termine possano mostrare statisticamente l’evoluzione delle proprietà, su scale temporali più lunghe. Nel momento in cui è stata catturata l’immagine sopra, JUNO si trovava a circa 29.000 chilometri sopra le cime delle nuvole di Giove, ad una latitudine di circa 68 gradi a nord dell’equatore. La missione della sonda Juno è quella di indagare sulla composizione del pianeta, sul campo gravitazionale, sul campo magnetico e sulla magnetosfera polare, oltre a cercare indizi sulla sua formazione. Con una serie di strumenti scientifici, tra cui un radiometro a microonde per scrutare sotto le dense nubi e una serie di telecamere e sensori per mappare i campi magnetici e gravitazionali del pianeta, Giunone orbita attorno a Giove da 8 anni.
Le Tempeste di Giove
Giove, il più grande pianeta del nostro sistema solare, è noto per le sue spettacolari e violente tempeste atmosferiche. Questi fenomeni non solo affascinano gli scienziati, ma offrono anche una finestra unica sulle dinamiche di un mondo radicalmente diverso dalla Terra. Esploriamo le principali caratteristiche delle tempeste di Giove, che rendono questo pianeta un vero e proprio laboratorio naturale per lo studio dell’atmosfera.
Zone e Bande
L’atmosfera di Giove è suddivisa in varie bande parallele all’equatore, che si distinguono in zone (bande chiare) e fasce (bande scure). Queste strutture sono il risultato di correnti a getto che soffiano in direzioni opposte. La differenza di velocità e direzione tra queste correnti contribuisce alla formazione di tempeste e vortici. Le zone sono generalmente costituite da nubi di ammoniaca ghiacciata, mentre le fasce sono più calde e contengono nubi di ammoniaca e idrosolfuro di ammonio.
Cicloni polari
Grazie alle osservazioni della sonda Juno della NASA, sappiamo che ai poli di Giove esistono enormi cicloni disposti in configurazioni geometriche. Al polo nord, nove cicloni formano un poligono ottagonale attorno a un ciclone centrale, mentre al polo sud, sei cicloni formano un esagono attorno a un ciclone centrale. Questi cicloni sono grandi quanto la Terra e sono stabili da quando sono stati scoperti, nonostante le dinamiche turbolente dell’atmosfera gioviana
Fulmini e tempeste elettriche
Le tempeste su Giove sono accompagnate da intensi fulmini, molto più potenti di quelli terrestri. Questi fulmini si verificano principalmente nelle nubi d’acqua profonde del pianeta e possono illuminare vaste aree dell’atmosfera. Le tempeste elettriche su Giove sono un altro indicatore delle estreme condizioni meteorologiche del pianeta.
La meteorologia dell’ammoniaca
Le nubi su Giove sono principalmente composte da cristalli di ammoniaca, insieme ad altre sostanze come l’idrosolfuro di ammonio e l’acqua. Nella parte superiore dell’atmosfera si trovano nubi di ghiaccio d’ammoniaca, mentre le nubi più profonde possono contenere ghiaccio d’acqua. Questo mix di componenti crea strati atmosferici complessi e contribuisce alla variegata tavolozza di colori del pianeta.
Dinamiche atmosferiche
La rapida rotazione di Giove, con un giorno che dura circa 10 ore, genera forze di Coriolis significative, che a loro volta guidano la formazione delle bande e delle tempeste. Inoltre, Giove irradia più calore di quanto ne riceva dal Sole, grazie al calore residuo dalla sua formazione e alla contrazione gravitazionale. Questo calore interno è un fattore chiave nelle dinamiche atmosferiche del pianeta, alimentando le correnti a getto e le tempeste. In conclusione le tempeste di Giove rappresentano uno dei fenomeni più affascinanti del sistema solare. Studiarle non solo ci aiuta a comprendere meglio il gigante gassoso, ma offre anche preziose informazioni sulle dinamiche atmosferiche che possono essere applicate a pianeti extrasolari e persino alla Terra. Con le future missioni spaziali e l’avanzamento delle tecnologie di osservazione, continueremo a svelare i segreti delle tempeste di Giove, ampliando la nostra conoscenza dell’universo.