La lotta per l’eradicazione del verme di Guinea

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L’unico modo per rimuovere il verme è avvolgerlo lentamente attorno a qualcosa come un bastoncino per un periodo di settimane dolorose. Non esiste una cura o un vaccino, quindi la prevenzione è migliore. (CDC Public Health Image Library/Public Domain)

Il Carter Center ha riportato zero casi di Vermi di Guinea nei primi tre mesi del 2024, dando speranza all’idea che questa pericolosa malattia sia vicina all’eradicazione. Se questo fosse davvero il caso, una malattia che un tempo era endemica in 21 paesi diventerà la seconda malattia umana mai eradicata dopo il vaiolo.

Il declino della condizione è stato sorprendente. Nel 1986, quando gli sforzi del Carter Center per eradicarla sono iniziati, c’erano 3.500.000 persone affette. L’anno scorso, ce n’erano solo 14. Ce n’erano quasi il doppio nel 2020, che ha registrato 27 casi, e quattro volte di più nel 2019. Raggiungere lo zero sarebbe incredibile.

Anche se i numeri sono molto promettenti, il periodo di incubazione del verme di Guinea è tra 10-14 mesi, quindi sarà necessario che i numeri rimangano a zero per diversi anni. In una delle regioni colpite, il Sahel, questi mesi attuali sono quelli in cui la possibilità di contrarre la malattia è più alta. Per essere certi, dovremo aspettare almeno fino all’anno prossimo.

La malattia del verme di Guinea è una malattia tropicale trascurata. È causata da un parassita nematode che entra nel corpo umano attraverso l’acqua potabile contaminata. Le larve del verme di Guinea trovano un ambiente favorevole nell’addome, dove si accoppiano. I vermi femminili maturano e possono crescere fino a 1 metro di lunghezza. Dopo circa un anno, il verme creerà una lesione incredibilmente dolorosa sulla pelle da cui emerge. Immergere la lesione in acqua allevia il dolore, che è esattamente ciò che il verme desidera. Una volta che ciò accade, il verme rilascia nuove larve.

La malattia non è direttamente letale ma è estremamente dolorosa, rendendo le persone incapaci e impossibilitate a prendersi cura di sé stesse per lungo tempo. Non esiste una cura e un vaccino: il verme viene estratto lentamente e dolorosamente, avvolgendolo attorno a un bastone o garza per settimane.

La strategia del Carter Center è stata quella di fornire educazione e supporto in interventi basati sulla comunità, portando a cambiamenti di comportamento come l’uso di filtri per l’acqua e impedendo alle persone affette dalla malattia di entrare nelle fonti d’acqua.

L’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ha fondato il Carter Center con la sua defunta moglie Rosalynn. Nel 2015, dopo la sua diagnosi di cancro, Carter ha detto che desiderava vedere l’ultimo verme di Guinea morire prima di lui. A pochi mesi dal suo centesimo compleanno, sarebbe un regalo straordinario se riuscisse a rendere ciò possibile.

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